SCALEA – Antonino Amato lascia il carcere per gli arresti domiciliari. Lo ha deciso questa mattina il Gip del tribunale di Catanzaro, Gabriella Reillo, che con un’ordinanza di sostituzione ha disposto la custodia cautelare ai domiciliari.
Una pena meno afflittiva per l’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Scalea indagato nell’ambito dell’operazione Plinius che dal penitenziario di Piacenza, dove era rinchiuso, sarà dunque trasferito nella sua abitazione di Scalea.
Contestualmente, il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, ha disposto il dissequestro dei beni economici dello stesso e dei familiari.
Le attenuazioni sono state motivate dal giudice con il venire meno delle esigenze ravvisate nelle precedenti decisioni.
Antonino Amato era stato arrestato lo scorso 12 luglio nell’ambito dell’operazione antimafia che ha azzerato la giunta comunale di Scalea guidata dall’ex sindaco Pasquale Basile e che ha coinvolto assessori, dipendenti comunali ed esponenti della cosca locale.
Diverse le accuse per l’ex responsabile del servizio urbanistica e demanio, tra cui il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta. Secondo gli inquirenti Amato era costantemente a disposizione della componente politica dell’associazione assicurando un completo controllo dell’amministrazione comunale.
Tra l’altro, dalle indagini risulta che l’ex funzionario comunale avrebbe fornito all’ex sindaco Basile informazioni e documentazione al fine di consumare un tentativo di concussione in danno di un consigliere di minoranza per indurlo alle dimissioni.
Intanto è attesa per il 12 dicembre, al tribunale di Paola, la prima udienza del processo con giudizio immediato.