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Acquappesa, è polemica sui soccorsi a Maria Brusca

acquappesa_incidente_erika_arACQUAPPESA – Ci sono volute circa cinque ore perché Maria Brusca arrivasse all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dopo essere rimasta gravemente ferita nell’incidente stradale di Acquappesa.


Nello schianto tra due vetture, avvenuto mercoledì sera sulla Ss18, allo svincolo per il piccolo centro del Tirreno cosentino, ha perso la vita la sorella Erika, di 27 anni.

L’impatto è avvenuto intorno alle 21, ma Maria, che ha riportato gravi traumi, anche al capo, è arrivata nell’ospedale Hub del territorio solo alle due di notte e dopo aver peregrinato per altri due ospedali.

Cinque ore, lunghe un’eternità se la salvezza di una persona dipende dalla tempestività degli interventi sanitari. Un lasso di tempo ricostruito grazie alla versione ufficiale fornita dal 118 di Cosenza.

La richiesta di soccorso giunge alle 21 e 36 e il centro operativo allerta due ambulanze, una da Paola e una da Cetraro. Quest’ultima è la prima ad arrivare sul luogo dell’incidente, alle 21 e 43.

I sanitari constatano il decesso di Erika e le condizioni allarmanti di Maria. La giovane, infatti, è già in coma. A questo punto il medico in servizio decide per il trasporto allo Spoke geograficamente più vicino dove è presente un rianimatore: il Iannelli di Cetraro. Qui, Maria giunge alle 21 e 52 e il medico anestesista presente provvede a stabilizzarla.

L’esigenza, ora, è di sottoporla ad accertamenti tramite un esame con Tac. L’ospedale cetrarese, però, ne è sprovvisto anche se il macchinario, nuovo, è imballato da qualche parte in attesa di essere installato. È dunque necessario andare a Paola.

Un nuovo tragitto, effettuato con una ambulanza convenzionata con il 118, non medicalizzata, sulla quale deve salire il rianimatore dell’ospedale di Cetraro e che arriva al San Francesco alle 22 e 58. Le prime due ore dall’incidente sono passate così.

A Paola viene effettuata la Tac, il cui responso suggerisce il ricovero in rianimazione, reparto di cui lo Spoke paolano è sprovvisto al pari di quello di Cetraro, anche se solo temporaneamente poiché sono in corso operazioni di sterilizzazione degli ambienti.

Maria, in coma, deve essere trasportata all’Hub di Cosenza. Ancora un viaggio in ambulanza che inizia all’una e 12 minuti. La terza e la quarta ora dopo l’incidente se ne sono andate così.

All’ospedale dell’Annunziata la giovane giunge presumibilmente intorno alle 2 di notte, poiché il centro operativo del 118 di Cosenza non è stato in grado di fornire l’orario esatto di arrivo. La presunzione è calcolata sul tempo medio fornito di percorrenza da Paola a Cosenza.

Ancora una volta si riflette sul disegno della nuova rete di emergenza-urgenza fatto dalla struttura commissariale della sanità calabrese. Eppure l’incidente che ha coinvolto Maria è avvenuto ad Acquappesa, ovvero esattamente a metà strada tra i due ospedali Spoke del Tirreno cosentino. Una situazione ottimale, sulla carta, per un intervento tempestivo.

Ma l’aver seguito alla lettera i protocolli previsti non è bastato ai soccorritori che si sono dovuti misurare con le inefficienze delle due strutture.

Intanto, tornando alla cronaca dell’incidente stradale di ieri sera, è stato arrestato dai carabinieri Carlo Musacchio, 40 anni di Acquappesa, il conducente della Uno coinvolta nello schianto nel quale ha perso la vita Erika Brusca, di 27 anni, ed è rimasta gravemente ferita la sorella Maria, di 24.

Sulla dinamica dell’incidente sono ancora in corso accertamenti, ma il 40enne è indagato per omissione di soccorso e omicidio colposo. Musacchio, infatti, dopo lo schianto avrebbe abbandonato la sua auto per dileguarsi.

Potrebbero risultare decisive le immagini filmate da alcune telecamere di sicurezza installate sulle mura di una abitazione provata, posta proprio nei pressi del luogo dell’incidente e che sono state acquisite dagli inquirenti.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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