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Sanità, Gino Strada ridà la speranza all’Alto Tirreno

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DI ALESSANDRA COZZA*


TORTORA – La Regione Calabria nel 2010, con la predisposizione del piano di rientro dal debito sanitario, ha stabilito la riconversione dell’ospedale di Praia a Mare ed il riordino della rete dell’emergenza-urgenza.

Questo “riordino” ha prodotto effetti devastanti per gli utenti dell’ex presidio ospedaliero praiese.

La trasformazione dell’ospedale in Capt, Centro di Assistenza primaria territoriale, ha comportato la dismissione delle attività ospedaliere creando un vuoto di tutela sanitaria.

In particolare la trasformazione del preesistente pronto soccorso attivo h 24 in Punto di primo intervento ha privato il territorio di una adeguata rete di emergenza-urgenza che ha causato e continua a causare numerosi decessi.

Tale situazione, vissuta dalla popolazione con estrema insicurezza per la propria esistenza, è divenuta ormai intollerabile. La colpa di questa devastazione è della politica. Di una politica incapace di garantire la salute delle persone, sorda alle loro reali esigenze.

Una politica che, a tutti i livelli, nega il diritto alla salute dei cittadini i quali patiscono per gli errori di un piano di rientro redatto “sulla carta” che non tiene conto delle realtà territoriali.

Una politica che ad ogni tornata elettorale eroga promesse. Talvolta promette l’acquisto di qualche strumento diagnostico talvolta addirittura la riapertura dell’ospedale con 68 posti letto. Di fatto da tempo ha cessato di erogare sanità.

Nonostante vi siano continue istanze da parte di movimenti, comitati, associazioni ancora oggi i livelli essenziali di assistenza sanitaria nell’alto tirreno calabrese non sono garantiti.

Al territorio serve necessariamente un pronto soccorso.

La proposta di servizi per il Capt di Praia, presentata alcuni mesi fa, dall’associazione Sanità è Vita al presidente Scopellitti, è diretta proprio alla immediata creazione di un pronto soccorso.

Questa proposta, trasmessa anche al Ministero della Salute ed ai tavoli ministeriali, alla presidenza della Commissione Igiene e sanità del Senato ed ai vertici della Asp provinciale, non ha ancora ottenuto risposta.

Anzi, lo stesso Scopelliti al Festival del Peperoncino di Diamante, nell’intervista rilasciata a Sansonetti, ha fatto chiaramente capire che il programma sanitario calabrese per il triennio 2013-2015 non avrebbe portato alcun cambiamento positivo per l’ex ospedale di Praia.

Quindi, quanto dichiarato nel giorni scorsi che: “Lospedale torna a rivivere” riguardante la dotazione di dieci posti di lungodegenza per la Casa della salute di Praia è l’ennesimo “specchietto per le allodole”.

Tutti sanno che il reparto di lungodegenza è un reparto per post acuti, di supporto ad altre strutture ospedaliere dove il paziente proveniente da un ricovero ospedaliero per acuti, ha necessità di ulteriori interventi terapeutici che non possono essere erogati a domicilio.

Questo reparto non è altro che “un ponte” tra la realtà ospedaliera e quella territoriale, diretta ad assicurare la stabilizzazione clinica del paziente che viene successivamente inviato a casa o nella Rsa.

È evidente che un reparto di lungodegenza non può sostituire un pronto soccorso ed è altresì evidente che lo Stato attualmente non è in grado di garantire il pronto soccorso a Praia a Mare.

Perciò è encomiabile l’iniziativa assunta dal Comitato civico in difesa dell’ospedale di Praia a Mare che ha rivolto un appello a Gino Strada chiedendogli di aprire un ospedale di Emergency a Praia.

Una proposta di cui si è discusso nelle case private, sui giornali ed in convegni pubblici, che è stata accolta favorevolmente dal rappresentante di Emergency il quale ha dichiarato: “Potremo dare vita ad un ospedale dove si è accolti non solo con professionalità, ma anche con passione, attaccamento ed interesse per i problemi dei pazienti…la sfida non ci fa paura”.

È indispensabile che la Regione dia questa possibilità ad Emergency, affinché Gino Strada “ridia speranza “non solo a questo territorio ma all’intero Sud”.

*Presidente associazione Sanità è vita onlus


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One comment

  1. La regione Calabria comincia a Paola questa e terra di nessuno. Il nostro governatore non sa neanche che esiste il nord Tirreno.