TORTORA – Il Tribunale della Libertà di Cosenza ha respinto la richiesta di riesame del provvedimento di sequestro del depuratore di San Sago di Tortora avanzata dai legali di Ecologica 2008.

Il provvedimento parla di “Inammissibilità del riesame per carenza di interesse”. Pertanto, restano i sigilli all’impianto fermato dalla Guardia di finanza lo scorso 4 dicembre al termine delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Paola in collaborazione con quella di Lagonegro.
La decisione del tribunale cosentino risale allo scorso 3 gennaio e fa seguito alla rinuncia al riesame presentato il 31 dicembre dall’avvocato Giuseppe Belvedere.
Si tratta di uno stratagemma legale per ottenere tutti gli atti di indagine, altrimenti preclusi al difensore della Ecologica 2008. Con il riesame, infatti, la Procura è tenuta al cosiddetto “discovery” dell’incartamento.
Una mossa, insomma, funzionale a una nuova istanza di dissequestro che sarà avanzata al procuratore e al Gip di Paola.
“Abbiamo massima fiducia nella magistratura paolana – dichiara Belvedere – e la nuova istanza sarà successiva all’instaurazione di un rapporto collaborativo con essa per chiarire al meglio la posizione della ditta”.
Intanto, il sindaco del Comune di Tortora, Pasquale Lamboglia, ha accolto con favore la decisione dello scorso 3 gennaio del tribunale della libertà di Cosenza.
“Quello della Procura – ha detto – è un provvedimento ponderato e corposo che conferma, purtroppo, i nostri timori per l’ambiente del fiume Noce e del mare. Non dubitavamo che il tribunale avrebbe rigettato la richiesta. Tuttavia – ha aggiunto Lamboglia – non ci fermiamo a questi importanti ma ancora limitati passi avanti. Abbiamo intenzione – ha concluso il primo cittadino tortorese – di costituirci parte civile nella questione San Sago a prescindere dal rinvio a giudizio per le persone indagate”.
