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Bonifica Marlane, Praticò punta al Miapi

antonio-pratico-dito-arPRAIA A MARE – Miapi: è l’acronimo di Monitoraggio e individuazione delle aree potenzialmente inquinate. Un progetto del Ministero dell’Ambiente per le regioni Obiettivo convergenza grazie alle risorse stanziate dai Programmi operativi nazionali per la sicurezza. Uno strumento per il contrasto ai fenomeni di illegalità ambientale e alle ecomafie che potrebbe trovare applicazione anche per il caso Marlane.

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Indiscrezioni filtrate nelle ultime ore, infatti, riferiscono che il sindaco Antonio Praticò riferirà della possibilità di chiedere agli organi preposti di includere il territorio di Praia a Mare nel progetto Miapi nel corso della conferenza stampa in programma mercoledì 5 febbraio alle 11 e 30 nel palazzo della Provincia di Cosenza.

Il progetto Miapi – si legge sul sito del Ministero dell’Ambiente – prevede un meccanismo moderno di studio e indagine dei siti potenzialmente inquinati attraverso rilievi aerei e indagini geofisiche, con il coinvolgimento dei carabinieri e delle agenzie regionali per l’ambiente”.

In sintesi, una verifica su aree a vario titolo indicate come potenzialmente contaminate svolta dall’alto, con elicotteri equipaggiati con attrezzatura tecnologica in grado di sondare i terreni fino a una profondità di 20 metri a caccia di tracce di inquinamento là dove i normali scavi effettuati con mezzi meccanici e sul posto non possono arrivare.

Un procedimento che, così descritto, calzerebbe a pennello al caso Marlane. Circa la presenza di sostanze nocive derivanti dai procedimenti lavorativi dell’ex fabbrica tessile di Praia a Mare ed interrate nei terreni che circondano lo stabilimento oggi dismesso esiste più di una indicazione.

Ad esempio, tra le carte del processo penale per le malattie contratte dagli operai e per l’inquinamento dell’area, in corso di svolgimento presso il tribunale di Paola, figura la cosiddetta relazione De Rosa: una indagine ambientale svolta nel 2007 dal direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell’Unical, su richiesta del PM Antonella Lauri, nelle cui conclusioni si sostiene la presenza di sostanze inquinanti nei terreni della Marlane e se ne suggerisce la bonifica.

Esistono anche le segnalazioni di alcuni ex dipendenti Marlane su presunti interramenti di fusti metallici contenenti sostanze chimiche, al momento però non acquisite agli atti.

Tornando al progetto Miapi si porrebbe però un problema essendo rivolto essenzialmente alle aree pubbliche, mentre la Marlane, attualmente, è di proprietà del Gruppo Marzotto.

Un limite che però è stato scavalcato nel caso Campano dopo l’esplosione della vicenda Terra dei fuochi.

Come disposto con decreto del presidente della Repubblica, in Campania, le forze dell’ordine che operano nel progetto come i carabinieri del Noe o il Corpo forestale dello Stato

Assicurano l’accesso ai terreni in proprietà, nel possesso o comunque nella disponibilità di soggetti privati”.

Potrebbe essere dunque questo, in particolare, l’elemento cardine dell’incontro con la stampa convocato da Praticò a Cosenza e la buona riuscita o meno dell’iniziativa del primo cittadino praiese potrebbe rappresentare una risposta alle istanze di quella parte della popolazione che chiede la bonifica dell’area.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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