PRAIA A MARE – Un foto-reportage nelle viscere della fabbrica dismessa per denunciare, ancora una volta, lo stato di degrado in cui versa un luogo simbolo dell’emorragia di posti di lavoro che ha colpito il territorio.
A realizzarlo, il Comitato per le bonifiche dei terreni, mari e fiumi della Calabria, meglio noto per la battaglia condotta per ottenere la “pulizia” dei terreni che circondano un altra area industriale dismessa: quella della Marlane.
A pochi metri di distanza dalla fabbrica del gruppo Marzotto, un altro stabilimento tessile, ormai dismesso, e da decenni abbandonato a se stesso. La Lini e lane: ricettacolo per comunità rom e discarica abusiva per rifiuti di ogni genere. Nuovi “utilizzi” dell’area, sovrapposti per lunghi periodi.
Il comitato ha denunciato il tutto, con tanto di servizio fotografico, al sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, ai carabinieri, alla Procura della Repubblica di Paola, e all’autorità sanitaria competente.
“Abbiamo rinvenuto – raccontano gli attivisti – una quantità notevole di rifiuti, anche speciali come batterie d’auto, amianto e altro, illecitamente smaltiti. È una vera e propria bomba ecologica. Un pericolo per la salute pubblica, vista la sua posizione in prossimità degli abitati di Praia a Mare e Tortora”.
Non solo. Nell’ex fabbrica, a stretto contatto con sostanze come l’amianto, vive una piccola comunità Rom, alloggiata in alcune roulottes.
“Si tratta di persone ormai italianizzate da circa un ventennio – sostengono i componenti del Comitato – che vivono in condizioni sanitarie ed umane pietose. Chiediamo – aggiungono – che abbiano una degna sistemazione, magari in locali del Comune e, ovviamente, la bonifica del luogo”.
Quella del comitato è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle denunce fatte sullo stato dell’ex fabbrica. La vicenda è complessa, in particolare per via del privato che detiene i diritti di proprietà sull’intera area industriale che, negli anni sorsi, è stata oggetto più volte di ordinanze di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria,. Tuttavia, i procedimenti che potrebbero condurre a una complessiva bonifica dell’ex Lini e Lane sono ancora arenati nella aule dei tribunali.