PAOLA – Antonella Stasi, vicepresidente della Regione Calabria (foto)

Revendissimo Correttore Generale dell’Ordine dei Minimi, Eccellentissimi Vescovi, signor sindaco di Paola, Esimie Autorità civili, militari e religiose, gentili signore, cari Signori, donne e uomini di Calabria.
È per me un grande onore portare il saluto della Regione Calabria a una festa che testimonia i valori profondi e la storia grande della nostra terra.
San Francesco di Paola non è solo il patrono ufficiale della regione ma lo è di fatto nella vita di tutti noi che lo consideriamo un familiare, un componente delle nostre famiglie, a cui affidarsi nei momenti di difficoltà come in quelli di gioia.
È la luce che, cari paolani, voi avete avuto la gioia di accogliere tra le mura della Città nel 1416 e di condividere, con l’intera Calabria, protetta dalla santità che oggi viviamo in questa solenne celebrazione eucaristica e che ogni giorno ci accompagna nelle nostre attività ed in ogni Comune della nostra Regione.
In questi anni così complessi, in questi mesi poi così inquieti, abbiamo bisogno più che mai di punti di riferimento certi per poter affrontare il difficile presente e disegnare l’immancabile futuro.
I segnali di sconforto sono tanti, ma anche i segnali di speranza sono tanti: fanno meno rumore ma ci sono.
Nei prossimi anni, avremo ancora la possibilità di utilizzare ingenti fondi europei, il mare Mediterraneo sara’ al centro dello sviluppo mondiale e più di mille giovani laureati delle nostre universita’ lavoreranno nel settore strategico della ricerca, che è la chiave dell’avvenire.
Tra pochi mesi, la Calabria avrà finalmente, dopo 44 anni, il suo simbolo forte e visibile nella cittadella regionale di Germaneto a Catanzaro.
Occorre ripartire dai segni concreti, da quanto in questi anni tutte le Istituzioni dello Stato hanno fatto per garantire la sicurezza, spendere i fondi europei, migliorare le infrastrutture, i servizi alle persone e la preparazione degli studenti.
Abbiamo posto le premesse per rendere efficiente la macchina regionale, attenuare il disagio sociale, fronteggiare la criminalità, sviluppare tutte le nostre risorse, liberare le nostre tante energie.
Certamente c’è bisogno dell’impegno di chiunque abbia responsabilità a tutti i livelli, perchè chi ricopre maggiori funzioni ha maggiori obblighi nei confronti dell’intera comunità e questo peso a noi certamente non sfugge.
Ma l’impegno quotidiano deve essere costantemente illuminato dai valori che non tramontano, i soli che possono dare una giusta direzione all’esistenza.
Quei valori che San Francesco di Paola ha testimoniato nella sua vita, ponendo al centro la Fede per dare risposte spirituali e materiali ai bisogni e alle speranze del popolo di Dio.
Non solo in questo splendido Santuario, dove ci sono tesori artistici, storici e spirituali, ma in tutta la nostra regione ci sono testimonianze della sua presenza profonda e concreta.
Non a caso, saranno quest’anno i sindaci di Mirto Crosia, Oppido Mamertina e Vallefiorita ad offrire l’olio votivo in rappresentanza di tutti i comuni della Calabria, che si inchinano davanti al Santo.
Tra appena 2 anni, nel 2016, ricorrerà il secentesimo anniversario della nascita di San Francesco e noi ci stiamo preparando fin da ora per vivere questo momento solenne.
Per questo motivo la Regione Calabria ha voluto istituzionalizzare, con apposita legge, i festeggiamenti in Onore del Santo Patrono della Calabria.
Non soltanto una scelta che individua i mezzi necessari alla realizzazione dei diversi eventi che si svolgono nei quattro giorni di festa.
Ma l’individuazione di un momento di unità istituzionale attraverso cui ricordare a noi stessi, innanzitutto, i valori indelebili che ci legano, che ci segnano quali concittadini del più illustre tra i calabresi: San Francesco di Paola.
Voglio ringraziare, salutandolo, il Sindaco di Paola Basilio Ferrari che ha condiviso con la Regione Calabria la scelta di rendere tali festeggiamenti “Festa Regionale” e con cui abbiamo anche tracciato le linee per celebrare, in Calabria, il VI° centenario della nascita di San Francesco che ricorrerà nell’anno 2016.
Come la giornata di oggi, dovrà rappresentare un’occasione di riflessione, per non farci travolgere dal disagio e dalla disillusione.
Sappiamo bene che l’Italia e la Calabria stanno vivendo momenti difficili, ma ricordiamoci sempre che l’Italia e la Calabria hanno vissuto momenti peggiori di questi e li hanno superati recuperando i valori e le ragioni profonde del benessere generale.
Ricoperti dalla luce del Santo Taumaturgo di Paola, che le istituzioni civili si ritrovano per affrontare i tanti problemi che ogni giorno vivono i calabresi, per vincere le sfide che quotidianamente affrontano, per costruire un percorso per giungere al “bene comune” cui tutti vogliamo e dobbiamo tendere.
Dobbiamo valorizzare i talenti di ognuno, mettendo in condizione di offrire il proprio personale contributo al miglioramento delle condizioni di vita della nostra comunità.
C’è bisogno dell’apporto di tutti, uomini e donne. Ma consentitemi, è il momento di dare maggiore fiducia alle donne di Calabria, che rappresentano uno scrigno di testimonianze quotidiane.
Proprio domani a Petilia Policastro, verrà celebrata la “Giornata del coraggio” per ricordare Lea Garofalo, che ha sacrificato la sua vita per una societa’ libera dalle mafie.
Ricordiamo allora la testimonianza e il coraggio di Lea e affidiamoci all’infinita misericordia di Dio e del suo servo San Francesco di Paola, in modo da percorrere la Via che ci porti a costruire nell’interesse di tutti, sopratutto dei deboli e degli ultimi.
Illumina La Calabria San Francesco di Paola, ti sentiamo presente, avvertiamo il tuo amore benevolo su noi tutti e rendici sempre capaci di operare nel bene, con coraggio, libertà ed amore.
Basilio Ferrari, sindaco di Paola (foto)
Saluto sua Eccellenza Monsignor Salvatore Nunnari, il vicepresidente della Regione Calabria, il Padre Correttore Gregorio Colatorti della Comunità dei minimi, i sindaci di Valle Fiorita, Mirto Crosia e Oppido Mamertina. Tutte le autorità civili e militari intervenute.
In giorni solenni come questo è necessario comprendere il significato della nostra presenza qui, dello stare insieme tutti quanti, istituzioni civili e religiose, Autorità militari, fedeli, sotto lo stesso tetto, il tetto di questa splendida Basilica, al cospetto di questo altare e del nostro Santo. Maggiormente in un momento storico particolare come questo, probabilmente unico sotto diversi aspetti, deve fare riflettere il significato della nostra presenza qui, tutti insieme, con lo sguardo, il cuore e la mente rivolti verso la stessa direzione. In un giorno solenne come questo, nel quale una Regione intera si ritrova ad onorare il proprio Santo Patrono, le nostre menti si devono soffermare a riflettere sulla straordinaria attualità del Suo messaggio, attualità non già casuale bensì riconducibile alla trascendentale lungimiranza da cui scaturì. La Calabria, tuttora impegnata in un profondo percorso di crescita, deve essere preparata ad affrontare ardui percorsi e difficili sfide: il disagio sociale, la piaga della disoccupazione non solo giovanile, del precariato, il diritto alla casa, alla salute, la lotta alla criminalità organizza, la lotta contro le dipendenze per distogliere i giovani da uso ed abuso di alcool e droghe, ed altro ancora. Problemi che affliggono in maniera trasversale il Paese ma che in Calabria acquistano una connotazione ancora più particolare. In quest’ottica lo spirito che deve animare tutti noi è quello della reciproca collaborazione, della fratellanza della solidarietà, dell’abbattimento delle barriere, di tutte le barriere, del mutuo soccorso del tendersi la mano, della carità nell’operare d anche nel giudicare. Non sempre, anche nel recente passato, abbiamo dato prova di ciò. Soprattutto non deve esistere contrapposizione tra cittadini ed istituzioni, che non rappresentano un antagonista ma una casa comune in cui operare, fare crescere sempre più e maturare il nostro senso civico. Dal canto nostro, tutto questo noi Istituzioni dobbiamo meritarlo con atti e comportamenti. Tommaso D’ Aquino, il cui pensiero fu determinante per lo sviluppo del moderno diritto internazionale e per la nascita della dottrina sociale della Chiesa, sosteneva secoli fa che “l autorità politica è legittimata da Dio attraverso il consenso popolare”. Ora certamente non sta a me soffermarmi sulla profondità di tale pensiero ma credo che certamente si debba ritrovare la corretta dimensione della politica, del corretto rapporto tra politica ed istituzioni e tra istituzioni e cittadini. Dobbiamo noi per primi, comprendere il vero significato di quella luce che ci accingiamo ad accendere, il Lumen Calabriae. E’ compito nostro ritrovare uno slancio maggiore e trasformare quel messaggio in atti concreti, tendenti ad assicurare e garantire il benessere di tutti. Il principio cardine deve essere sempre l’anteposizione dell’interesse e dell’ambizione personale, se pur legittima, rispetto a quella collettiva. Allora io che di questa Città mi onoro di essere il Sindaco e sulla fascia porto l’effige del nostro Santo, non ho esitazione a che proprio da Paola parta un messaggio di speranza e fiducia nel prossimo e nelle istituzioni. Sia d’esempio la testimonianza recata dal ruolo insostituibile svolto nelle nostre scuole dai nostri insegnanti e dal grandissimo attivismo delle associazioni di volontariato, che in questa occasione ringrazio particolarmente, che nei più svariati settori si prodigano ogni giorno per alleviare i disagi sociali ad ogni livello, con il supporto dei nostri frati minimi e dei parroci, fautori di una Chiesa viva e presente sul territorio. Questa è l’immagine di una Città ed una Regione restia ad adagiarsi su superficiali luoghi comuni e mai rassegnata. Davanti la Luce di questa lampada rinnoviamo quindi noi Istituzioni il nostro patto con i cittadini e la promessa di anteporre sempre e comunque le nostre personali aspirazioni rispetto agli interessi del nostro Popolo, ma soprattutto dei nostri giovani. Nel messaggio rivolto ai giovani per la giornata mondiale della gioventù del 2014 Papa Francesco infatti esorta loro a non avere una “idea in piccolo della vita”. Io, sommessamente, parafrasando il Santo Padre dico: non si può avere un idea in piccolo della politica. “ Parlano con una nuova musica, e hanno un nuovo stile di politica, e questo a me da speranza”. Con queste parole, il 31 marzo nel corso di un intervista, Papa Francesco ha espresso la sua “fiducia nei giovani politici e nella loro voglia di concretezza”. Diceva inoltre che in questo momento i giovani devono prendere la luce ed andare avanti. Io che ancora credo di appartenere a quei giovani, allora dico, accendiamo quella lampada e andiamo e come diceva S. Tommaso D’ Aquino, rimaniamo attaccati ad essa come il raggio di luce al sole.
Basilio Ferrari, sindaco di Paola
Discorso di affidamento della città dal sindaco al Santo, tenuto in piazza Pizzini.
Anche quest’anno avete potuto ascoltare i nomi dei bimbi nati negli ultimi dodici mesi, e cioè 129 dallo scorso 3 maggio ad oggi. A loro è rivolto il mio primo pensiero perché verso di loro ancor più che verso tutti gli altri miei concittadini è dedicato l’impegno a lavorare per una Città migliore. Ma innanzitutto a loro va il nostro benvenuto.
Quest’anno è stato particolarmente impegnativo ricreare i presupposti adatti a celebrare nel modo più opportuno questi tre giorni dedicati nostro Santo, ma ogni sforzo è stato centuplicato per far si che nonostante le difficoltà non venisse meno una tradizione antica e bella come questa. Pur nella consapevolezza che la devozione non si misura dallo sfarzo e quindi proponendo austerità e contenendo gli sprechi fin dove possibile. Devo dire però che quando dall’interno della Casa Municipale sono stato messo di fronte alla richiesta di annullare questa antica tradizione in virtù di interessi non sempre ben definiti ho invece deciso di moltiplicare gli sforzi perché noi viviamo anche della nostra storia e delle nostre tradizioni, della nostra essenza e per quanto mi riguarda della nostra fede. Abbiamo già chiesto dei sacrifici ai cittadini ma pur nella sobrietà delle scelte non è mio compito annullare bensì valorizzare tutto questo. I festeggiamenti di maggio rappresentano oltre alla nostra devozione, la nostra memoria, la nostra identità e la nostra cultura, ciò che ci fa grandi nel mondo e ci rende orgogliosi di essere Paolani. Papa Francesco in una recente intervista, ai giovani ha detto “ho sbagliato e continuo a sbagliare”. E allora un esempio di umiltà proveniente da lui non può lasciare indifferenti e non bisogna avere remore a fare altrettanto. Io in particolare oggi qui davanti a voi rinnovo un passaggio già consumato lo scorso anno: la richiesta di comprensione per gli errori commessi e di fiducia per un futuro migliore. Non credo che questa infatti sia la sede per pubblici proclami bensì il luogo in cui senza difficoltà riconoscere innanzi al popolo e nella solennità di questo giorno che gli errori commessi vanno corretti per ripartire anche attraverso la correzione degli errori verso gli obbiettivi da raggiungere. I festeggiamenti del 4 maggio però non sono fra questi. Vi assicuro comunque che il timone è ben saldo nelle mie mani, e per quanto a volte il peso da sopportare sia molto non lo sarà mai così tanto da impedirmi di continuare a camminare e so quale è il percorso da seguire per offrirvi anno dopo anno una Città migliore. Per questo non temete per il vostro futuro. La Città migliore non è quella in cui si affrontano e si risolvono 17.000 esigenze individuali ma quella che affronta e risolve i problemi collettivi. Siamo la Città di San Francesco e ne siamo orgogliosi, aiutiamoci l’un l’altro a renderla sempre migliore, interpretiamo nel modo più giusto il messaggio che lui ci ha lasciato. Ciascuno di voi, deve indignarsi quando non si affrontano e si cercano soluzioni per i problemi generali, purtroppo, e lo dico anche ai più vicini, le esigenze personali devono passare in secondo piano rispetto a quelle collettive, solo cos’ ai nostri figli a questi bambini, potremo offrire una Città migliore. Nella Basilica ieri non ho osato ma oggi qui sento questo momento un po’ più mio per cui vi lascio con una riflessione importante. Abbiamo subito “perdonato” Papa Francesco per non avere assunto il nome di San Francesco di Paola, però credo lui sappia che venendo in Calabria il nostro Santuario sia un passaggio necessario, giunga a lui il nostro invito a fare a noi ed alla Calabria tutta questo regalo. San Francesco di Paola benedici la nostra Città ed i nostri bambini, viva San Francesco.
