PAOLA – Chiuse le indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica di Paola per il caso dell’interruzione della ferrovia ad opera di un gruppo di no Tav.
Titolare del fascicolo il PM Francesco Verderese. Sono stati chiesti i rinvii a giudizio per 19 persone. I fatti risalgono all’11 aprile 2012 quando senza alcuna autorizzazione veniva occupato il terzo binario della ferrovia di Paola ritardando la partenza di un eurostar (Es 9378) diretto a Roma, e di due intercity (IC 724 e IC 560) anche questi con destinazione nella capitale.
I manifestanti durante l’occupazione esponevano uno striscione di solidarietà con scritta “No Tav, no ponte. Le priorità sono altre. Acqua, salute, ambiente, case, reddito e lavoro”. Ed un altro ancora: “Rete per la difesa del territorio”.
Era negli effetti una manifestazione volta a sposare le lotte dei No Tav in tutta Italia che due anni fa si svilupparono a macchia d’olio.
Sul posto gli uomini del commissariato di Paola e i tecnici della scientifica che provvedevano a filmare le iniziative degli aderenti e quindi a individuare i manifestanti. Il funzionario della Digos, Dario Posca, dopo aver proceduto all’identificazione delle persone coinvolte ha quindi proceduto a inviare informativa alla questura e alla procura di Paola. Le indagini sono state condotte dal commissariato di Paola diretto dal dirigente Raffaella Pugliese. Sempre per analoga ipotesi di reato erano state appena un mese prima (esattamente l’1 marzo 2012) deferite all’autorità giudiziaria quattordici persone che poi sono state rinviate a giudizio per l’interruzione avvenuta nell’aprile di due anni fa.