PRAIA A MARE – Il presidente della regione in regime di rientro dal deficit sanitario non potrà essere contestualmente colui che mette a posto i conti del Servizio sanitario regionale.
Per la Calabria, una delle regioni sottoposte a Piano di rientro, questa è una delle principali novità contenute nel Patto per la salute 2014 – 2016. Il documento programmatico e finanziario, con il quale si prova a rilanciare la sanità a livello nazionale, è stato approvato da Governo e Regioni lo scorso 10 luglio.
L’intesa dunque, prevede che non si potrà verificare uno Scopelliti bis. La nuova disposizione è prevista all’articolo 12 relativo proprio ai piani per la riorganizzazione dei servizi sanitari regionali.
Al comma 2 il patto stabilisce che dovranno essere adottate norme per fare in modo che in caso di nuovi commissariamenti (ed è il caso della Calabria dopo le dimissioni di Scopelliti da presidente della Giunta) la nomina del commissario sia “incompatibile – recita il testo – con l’affidamento o la prosecuzione dei qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento”.
Non solo. Il nuovo commissario dovrà anche avere un curriculum professionale compatibile con il suo ruolo, probabilmente per evitare la nomina di “commissari-politici” che di sanità non capiscono nulla.
Il patto, inoltre, conferma l’esistenza dei sub-commissari e la possibilità per il commissario ad acta, in seguito a verifica annuale, di rimuovere i dirigenti sanitari in caso di mancato raggiungimento degli obbiettivi. Confermato anche il sistema di controllo dell’andamento del piano di rientro affidato al Comitato Lea e al Tavolo interministeriale, oltre alla possibilità per le regioni di avvalersi dell’affiancamento dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari.
L’intesa Stato-Regioni, in definitiva, punta a snellire il processo di verifica dei piani di rientro e ribadisce il concetto di coabitazione dell’obbiettivo di assicurare i Livelli essenziali di assistenza senza compromettere l’equilibrio economico-finanziario del sistema sanitario regionale.
Sempre in riferimento alla situazione calabrese, dal patto bisogna desumere alcune novità anche nel settore dell’assistenza territoriale che interessano, ad esempio, le strutture riconvertite in ossequio al Piano di rientro come nel caso dell’ex ospedale di Praia a Mare.
Entro il 31 ottobre 2014 dovrà essere varata un’intesa tra Stato e Regioni per definire i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi di presidi territoriali quali: ospedali di comunità e presidi residenziali di assistenza primaria. Potrebbe essere, questo, un primo passo per vedere concretizzato il processo di riconversione delle strutture che in alcuni casi è ancora incompleto.
Novità anche per il servizio di emergenza urgenza. La principale è che, a breve, il 118 sarà sostituito dal 112, ovvero: il Numero unico europeo di emergenza conformandosi così alle normative europee.
Le centrali operative dovranno essere potenziate tecnologicamente (computer e telefoni). Stato e regioni dovranno inoltre stipulare un accordo per individuare i criteri per l’accreditamento dei servizi di trasporto e soccorso sanitario, definendo la dotazione delle attrezzature dei mezzi di soccorso e del personale. Il tutto però (e qui sorge qualche dubbio) senza aumentare la spesa.