TORTORA – La Regione Basilicata non si costituirà parte civile nel processo sui reati ambientali negli impianti di depurazione di San Sago a Tortora.
La decisione è stata presa a Potenza nei giorni scorsi dopo che il governatore lucano Marcello Pittella e l’assessore all’Ambiente della Basilicata Aldo Berlinguer avevano chiesto un consulto all’ufficio legale regionale. (ne abbiamo parlato qui)
A vuoto, dunque, la promessa fatta al Comitato per la salute del fiume Noce di fiancheggiare la battaglia di comuni e sigle ambientaliste contro la struttura sequestrata dalla guardia di finanza, in cui venivano trattati rifiuti speciali pericolosi e non e su cui da anni sono concentrate le attenzioni di ben due procure. (tutto su San Sago)
Sulla questione si è registrato un duro commento di Gerardo Melchionda, responsabile di Libera Lagonegrese e di recente presente a Tortora per un convegno.
“Spesso – ha detto – quando i padroni dicono no, i servi sono portati ad accodarsi e dunque molti comuni lucani si uniformeranno a quanto deciso a Potenza”.
Mentre ora Libera valuta la possibilità di abbandonare il comitato, il sindaco del Comune di Tortora, Pasquale Lamboglia non si scompone a seguito dello “smarcamento” della Regione Basilicata.
La decisione di Pittella viene interpretata come volontà di evitare uno sgarbo istituzionale ai colleghi calabresi, ma sull’effetto “calamita” verso i comuni lucani della Valle si dice maggiormente ottimista.
“Non ci sentiamo abbandonati – ha dichiarato Lamboglia – poiché con noi c’è il Comune di Praia a Mare e sono pronto a mettere la mano sul fuoco sulla costituzione di Maratea e Trecchina. Potrebbero venire a mancare altre municipalità – ha aggiunto – e allora sarà il momento di fare anche chiarezza all’interno del comitato per il Noce dal momento che, a quanto pare, non si dovrebbero costituire quei comuni maggiormente assenti alle nostre riunioni.
Inoltre – ha poi concluso il sindaco di Tortora – non è una questione di quantità o di dimensioni dei soggetti che spalleggeranno la lotta. Noi restiamo convinti della bontà dell’azione legale”.