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Il Salvadanaio, la tutela successoria delle coppie di fatto

promo_insideTORTORA – Nell’Italia contemporanea, la famiglia si presenta come una pluralità dinamica e flessibile di soluzioni, che risponde alle nuove caratteristiche della vita sociale e si adatta ad esse: ci si sposa meno e più tardi, la convivenza è molto più frequente, si fanno meno figli, ci si separa e si divorzia più spesso e, di conseguenza, si formano nuove famiglie ricostituite.

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La famiglia è oggi fondata sull’affetto, basata più sull’amore che sul rigore, è meno normativa e più sociale. Risulta, quindi, insoddisfacente la definizione di famiglia presente nella Costituzione, “Società naturale fondata sul matrimonio”, da cui dipende la tutela previdenziale e successoria dei componenti della famiglia prevista dal nostro ordinamento: diritto alla pensione di reversibilità ed alla quota di legittima del coniuge.

Ad esempio, volendo semplificare, nel caso della famiglia di fatto composta da due conviventi con figli possono essere essenzialmente due le esigenze che spingono la coppia alla pianificazione:

1. La tutela del convivente e dei figli;

2. La tutela del convivente in riservatezza.

Immaginate la posizione di un cinquantenne convivente con una bella signora quarantenne, con figli minorenni a carico. In caso di premorienza del cinquantenne, senza alcuna pianificazione, nessuna quota ereditaria e nessuna pensione di reversibilità spetterebbe alla convivente. Gli unici eredi sarebbero i figli minorenni che, in quanto tali, avrebbero bisogno del consenso del giudice tutelare per l’amministrazione del patrimonio. Il patrimonio ereditato rimarrebbe, quindi, vincolato e non utilizzabile per il mantenimento del tenore di vita della convivente.

Proviamo a valutare i possibili vantaggi di una pianificazione successoria articolata in tre passaggi: Testamento, Polizza assicurativa Vita intera e Polizza assicurativa temporanea caso morte.

Analizziamo la prima esigenza.

Attraverso il testamento sarebbe possibile per il cinquantenne assegnare il patrimonio immobiliare ai figli minori, riconoscendo agli stessi almeno la quota di legittima. Con un patrimonio immobiliare inferiore al milione di euro non sarebbe prevista imposta di successione. Il testamento potrà, inoltre, prevedere l’assegnazione della proprietà/usufrutto/diritto di abitazione al convivente sprovvisto del diritto di abitazione concesso, per legge, al coniuge sopravvissuto.

Attraverso una polizza a vita intera sarebbe possibile assegnare una parte del patrimonio liquido alla compagna, abbattendo completamente il carico fiscale altrimenti previsto nella misura dell’8percento (Imposta di Successione) e quello relativo ai rendimenti (Imposta sul Capital Gain).

Attraverso una TCM (ne abbiamo già parlato anche nel primo numero della rubrica (Il Salvadanaio, tutela del reddito della famiglia: proteggere i propri cari dalle disgrazie) sarebbe infine possibile aumentare la tutela successoria della compagna in considerazione dell’effetto leva che tale tariffa è in grado di generare. La quota disponibile, infatti, viene “consumata” dai soli premi, notoriamente molto contenuti in confronto alla prestazione per cui ci si assicura con la Compagnia. E inoltre, la TCM, ben si adatta a coprire eventuali passività legate ai beni da assegnare, come nell’ipotesi di immobili gravati da mutuo, o a consentire agli eredi di avere la liquidità necessaria al versamento delle eventuali imposte di successione.

Passiamo ora alla seconda esigenza.

La polizza a vita intera si fa preferire al testamento per via della privacy che copre il beneficiario. Il testamento, infatti, è pubblico, mentre, nel rispetto dei diritti ereditari, la polizza permette al beneficiario di rimanere riservato: pensate all’esigenza del convivente che vuole tutelare maggiormente il/la compagno/a economicamente debole rispetto ai figli evitando di farlo sapere. La nomina del convivente a beneficiario caso morte di una TCM e del fondo pensione, in fase di adesione è, infine, un utile completamento della strategia di pianificazione.

La mancata pianificazione in questi casi può produrre effetti sorprendenti, vediamone un esempio tratto dalla realtà: Renato Guttuso, riconoscendo un figlio naturale, escluse di fatto la compagna Marta Marzotto oltre che dall’eredità, anche dal diritto di abitare la casa del pittore.

A questo punto, si può notare facilmente quanto sia importante un’attenta pianificazione successoria per la tutela della coppia di fatto, ancora priva in Italia di riconoscimento giuridico, per evitare spiacevoli sorprese alle persone che amiamo e che ci hanno voluto bene per tutta la vita.

 

Dott. Giuseppe Idà
Consulente finanziario
ida.g@copernicosim.com
3470799188

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