PAOLA – L’udienza sul rinvio a giudizio delle tre persone indagate per reati ambientali a San Sago, in programma oggi davanti al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola, è stata rinviata al 12 febbraio 2015 causa legittimo impedimento.

La possibilità che ciò avvenisse era già filtrata nei giorni scorsi nel momento in cui il legale della ditta che gestisce gli impianti di depurazione rifiuti della frazione tortorese, ha avanzato richiesta in tal senso a causa di problemi personali.
Questa mattina è giunta quindi la conferma. A comunicarlo è stato il Gip di Paola Pierpaolo Bortone.
“È un rinvio che ci aspettavamo – ha commentato nell’immediatezza il sindaco di Tortora, Pasquale Lamboglia – ma in realtà speravamo che il Gip fissasse una data più vicina, non di certo fra 4 mesi. Vorrà dire – ha poi aggiunto – che sfrutteremo bene questo tempo per convincere la Regione Basilicata a tornare sui suoi passi e a costituirsi parte civile in questo procedimento al fianco del Comitato in difesa del fiume Noce”.
Come è stato comunicato in un recente incontro pubblico svolto in sala consiliare a Tortora tutti i componenti del Cominoce hanno dato mandato a legali di fiducia per predisporre la costituzione come soggetti offesi.
I tre indagati per i quali il Gip dovrà decidere il rinvio a giudizio o meno sono l’amministratore unico e rappresentante legale della Ecologica 2008 Srl, un suo collaboratore e il direttore tecnico.
Secondo l’accusa formulata dalla Procura della Repubblica di Paola, che ha chiesto il rinvio a giudizio, gli amministratori dell’impianto avrebbero attratto nel sito di San Sago enormi quantità di rifiuti speciali non pericolosi, prevalentemente percolato, in misura eccedente a quanto consentito dall’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata alla ditta dalla Regione Calabria. Il percolato non veniva trattato ma, mediante tubazione volante, veniva immesso direttamente nel torrente Pizinno, affluente del Noce, e da quest’ultimo, dunque in mare. La ditta, in questo modo, abbatteva i costi di gestione procurandosi un ulteriore arricchimento a danno dell’ambiente circostante e della salute pubblica.
