SANTA MARIA DEL CEDRO – “Quando mi sono incatenato per chiedere un mio diritto ho desistito perché mi avevano promesso una risposta in due settimane. Quel tempo è passato e io ritorno a Cosenza perché ho dato la mia parola”.
Vincenzo Capogrosso ha deciso così. Domani mattina, alle 9 e 30, tornerà negli uffici dell’Azienda ospedaliera di Cosenza per ottenere quella risposta che la direzione aveva promesso. (ne abbiamo parlato qui e qui)
Molto probabilmente, Vincenzo si sentirà dire che dovrà pazientare. Nelle ore scorse, il commissario ad acta della sanità calabrese, Luciano Pezzi, ha ottenuto a sua volta una promessa dal Tavolo Massicci: se i conti sul personale lo consentiranno, procederà ad uno sblocco delle assunzioni.
Mettendo insieme la spesa sostenuta dal Sistema sanitario regionale per gli stipendi dei lavoratori delle Asp e delle aziende ospedaliere dovrebbe esserci un risparmio rispetto agli anni precedenti. Se il totale sarà al di sotto dei parametri fissati dal piano di rientro si assumeranno nuovi dipendenti con le risorse disponibili. Tra questi, potrebbe esserci anche Vincenzo.
Lui sa bene che la risposta sarà questa. Che il direttore del personale dell’azienda ospedaliera gli dirà che dovrà attendere che il commissario abbia tutti i dati in mano e che probabilmente servirà ancora tempo per avere una risposta che sia degna di questo nome.
“Ma non mi importa – ha detto Vincenzo –. Io vado lo stesso, anche perché non vorrei che pensassero, non vedendomi, che ho desistito dal mio intento. E poi – ha aggiunto – in questo momento sento di rappresentare le istanze di tutti quelli che, come me, hanno diritto a un posto di lavoro, lo attendono da tempo, ma si vedono negata questa possibilità. La mia – ha concluso – è una protesta pacifica. E continuerà ad esserlo anche domani. Ma questo non vuol dire che rinuncerò a battermi per un diritto”.