PAOLA – Potrebbe esserci una bomba ecologica sotterrata sotto le nostre montagne. Sulla Crocetta, in località San Pietro-Riverano, anni fa sono venuti a galla “grazie” a un evento franoso una quantità sproporzionata di rifiuti solidi urbani posti in una vecchia discarica in cima a una collina.

Ma poi che fine hanno fatto? Si è proceduto al loro smaltimento e alla bonifica dei luoghi? Non sembra. La pioggia che li aveva scoperchiati poi, a quanto pare, li avrebbe ricoperti con altra terra.
Chi ha memoria da queste parti ricorda tante storie. I pastori soprattutto possono rammentare anni ed anni di “sversamento” di rifiuti che poi, forse per “smaltirli”, venivano bruciati. E inquinavano.
Questa è una terra di pascolo, oltre che di cinghiali. Prelibatezze, mischiate ai rifiuti di cui inevitabilmente gli animali si cibano, che finiscono poi sulle tavole dei paolani.
Chi non si è mai avventura nel cuore di queste montagne alcune storie non le conosce. La scoperta quasi per caso nel 2010 quando quintali di rifiuti solidi e urbani sono venuti a galla dopo un evento franoso. L’ex discarica presente nella zona fu interessata infatti da uno smottamento che ha depositato a valle della collinetta i rifiuti in questione. Uno stato di cose per cui a suo tempo era intervenuti il proprietario dell’agriturismo “Il Casello”, Rorò Ramunno, che in merito aveva scritto una missiva urgente ai presidenti della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e al sindaco di Paola.
“Tale situazione – spiegava Ramunno – pregiudica l’ambiente creando seri rischi per la salute e mette in cattiva luce l’immagine della città. I danni causati alla mia attività sono stati già tanti considerato l’interruzione dell’arteria invasa dai rifiuti”.
Dopo l’invito a intervenire con la massima urgenza, il proprietario si era riservato di adire alle vie legali. Due mesi più tardi alla segnalazione di Ramunno sono intervenuti i tecnici del dipartimento della Protezione civile regionale che hanno chiesto a loro volta al comune di attivarsi.
Il coordinatore del dipartimento grandi rischi ingegnere Antonella Sette e il dirigente del settore Salvatore Mazzeo scrivevano: “A seguito delle segnalazioni pervenute nei pressi del ponte sulla vecchia strada Paola-Cosenza a causa dei rifiuti di una discarica riportata alla luce da un evento franoso è emerso che il suddetto ponte è intasato dai rifiuti caduti da una vecchia discarica posta a monte del Torrente Scirocco”.
Pertanto il dipartimento regionale considerata la problematica aveva invitato ad adottare i provvedimenti per la messa in sicurezza e il risanamento dei luoghi. Ma poi a quanto pare ci sarebbe stato solo un intervento “tampone”.
Mentre della bonifica non si sarebbe vista l’ombra.
