PAOLA – Si era recata ai piedi del Santuario forse in cerca di conforto. Affidandosi al Santo aveva pregato per qualche minuto prima di commettere quel gesto che spezza il cuore di una intera famiglia.

Anna Maria si è lanciata nel vuoto finendo la sua corsa su un piccolo muretto al lato sinistro di quel torrente Isca dove San Francesco frenò la corsa di una bomba lanciata dagli alleati americani nel 1943.
È una tragedia che scuote la città oltre a chi vive nel luogo sacro.
Anna Maria è deceduta a seguito dei traumi riportati a solo 41 anni. Ricoverata in mattinata in prognosi riservata al Pugliese Ciaccio di Catanzaro si è spenta nel primo pomeriggio.
Il dramma all’esterno della vecchia Basilica del Santuario si è consumato in pochi minuti. Erano le 8 e 30 quando la giovane ha preso un barattolo di vernice e lo ha capovolto, vi è salita su, ha scavalcato quindi la ringhiera in ferro battuto e si è posta per pochi istanti sul cornicione fissando il vuoto. Un operaio a pochi metri di distanza ha notato la donna protesa nel dirupo con le braccia attaccate alla parapetto. Ha cercato di fermarla, afferrandola, ma giungendo troppo tardi quando il peso del corpo era propenso nel vuoto. Il braccio di Anna Maria è scivolato giù. Un volo di circa dieci metri. Pauroso. Sono stati avvertiti immediatamente i soccorsi. È arriva subito un’ambulanza del 118 dell’ospedale di Paola e in sequenza i vigili del fuoco, la polizia e i carabinieri. Sono i pompieri a calarsi per prima nel dirupo aiutandosi con una lunga scala. Poi i medici del 118. Le condizioni sono disperate. Anna Maria ha riportato traumi gravissimi alla testa, agli arti inferiori e superiori, al viso e al petto. Si avverte l’elisoccorso che però non parte da Cosenza ma dal Pugliese di Catanzaro. La donna perde tanto sangue. Si praticano le prime cure e dopo un ora e mezza circa l’elisoccorso riparte verso il capoluogo di regione. La 41 enne rimane qualche ora in prognosi riservata prima di spegnersi.
Si apre anche un fascicolo di indagine sul suicidio. Ad occuparsene è la polizia giudiziaria del commissariato di Paola. Al momento le ipotesi del gesto sono molteplici e non si esclude nulla.
