SCALEA – La Ecoenergy si è opposta alla decisione della commissione di accesso antimafia di Scalea di revocare l’assegnazione dello stabile che ospitava l’autoparco comunale e che avrebbe dovuto funzionare come centro di raccolta dei rifiuti differenziati.
“Il progetto è stato bloccato – spiegano dalla ditta – e non ne capiamo il motivo. Avevamo ottenuto tutte le autorizzazioni. Avviare un contenzioso nei confronti del Comune era necessario. Abbiamo investito tanti soldi in questo progetto che certamente avrebbe portato vantaggi a Scalea. Adesso decideranno i giudici”.
La ditta di Airola, provincia di Benevento, ha dato dunque mandato ai legali per far valere le proprie ragioni dopo quello che è soltanto l’ultimo capitolo della vicenda iniziata l’anno scorso.
Ecoenergy si era aggiudicata il bando predisposto dall’ex giunta Basile, poi azzerata dagli arresti della nota operazione Plinius sugli intrecci tra ‘ndrangheta e politica. L’affidamento prevedeva la realizzazione di un impianto di compattazione di rifiuti già differenziati, come carta, cartone e plastica. Il tutto per una durata di 15 anni e un canone di locazione mensile da versare nelle casse comunali pari a mille510 euro.
Cosi la Ecoenergy ha provveduto a ristrutturare l’immobile e dotare il centro dei macchinari necessari per la compattazione dei rifiuti, per un investimento di circa 380mila euro. Soldi utilizzati per la progettazione, la sistemazione dei locali, l’acquisto di una pressa, un impianto di pesatura, un carrello elevatore, che risultano essere ancora all’interno della struttura.
Doveva essere un centro di raccolta autorizzato dove conferire i rifiuti già differenziati. Una volta dentro, il materiale doveva essere pressato e trasformato in balle da trasferire ad Airola, dove ha sede un altro centro di raccolta della Ecoenergy che avrebbe dovuto provvedere quindi allo smaltimento.
A fine ottobre 2013 era anche stata annunciata l’apertura della struttura che doveva essere inaugurata tra il 10 e il 15 novembre dell’anno scorso.
“Avevamo prospettato – riferiscono ancora i responsabili della Econoergy – i benefici che l’impianto avrebbe apportato all’ambiente e soprattutto la riduzione del problema “smaltimento”, i cui effetti sono ancora sotto gli occhi di tutti. Problemi ovviamente dettati da un sistema regionale dei rifiuti che fa acqua da tutte le parti, ma l’avvio di un centro specializzato sul territorio avrebbe senz’altro alleggerito le difficoltà attuali”.