PAOLA – Il direttore del distretto sanitario Tirreno, Giuliana Bernaudo, ha chiesto garanzie oggi alla direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza circa la copertura assicurativa dei lavoratori in utilizzo da qualche giorno presso l’ente in base alla legge regionale sul superamento del precariato.
Eventuali riscontri negativi condurrebbero ad una probabile interruzione dell’utilizzo dei 62 lavoratori destinati alle strutture del distretto in questione.
“Ad oggi – scrive la Bernaudo – non ho ancora avuto riscontro alle richieste del 27 novembre. Le richiedo con urgenza al fine di poter regolamentare l’attività dei lavoratori dell’elenco inviato”.
Si tratta dunque di un sollecito sui chiarimenti già inoltrati dal direttore distrettuale il 27 novembre con una comunicazione indirizzata alla direzione generale, al direttore delle risorse umane e al coordinatore dei 6 distretti sanitari dell’Asp di Cosenza.
Solo 3 giorni prima, il 24 novembre, la Bernaudo aveva accolto in viale dei Giardini a Paola e al Capt di Praia a Mare 62 lavoratori da assegnare, secondo necessità, alle strutture del territorio di competenza. Quel giorno è stata effettuata una iniziale assegnazione del personale ai servizi distrettuali.
La Bernaudo ha chiesto spiegazioni anche in merito alle modalità per lo svolgimento delle 80 ore di lavoro mensili. Ha domandato, infine, che tempi avesse l’azienda per dotare il distretto di scrivanie, computer e sedie per consentire ai lavoratori si svolgere i loro compiti.
Ad una settimana precisa da quelle domande, non avendo ottenuto risposte, Giuliana Bernaudo ha deciso dunque di chiedere nuovamente notizie in merito a Luigi Palumbo che in qualità di dirigente anziano regge temporaneamente l’azienda orfana proprio dal 24 novembre di Gianfranco Scarpelli, esautorato dal commissario della sanità calabrese Luciano Pezzi all’indomani del voto.
Si tratta delle prime reazioni alle polemiche seguite all’utilizzo di circa 200 precari nelle strutture sanitarie dell’Asp cosentina.
Sulla loro regolarità – come è ormai noto – si sono da subito addensati non pochi sospetti. I lavoratori hanno ricevuto comunicazione dall’Asp pochi giorni prima delle elezioni regionali calabresi dello scorso 23 novembre, ma la selezione non è stata pubblicizzata e il dipartimento regionale non avrebbe diramato alcun elenco ufficiale dei candidati. Il sospetto è che si tratti di una manovra politica volta a favorire l’elezione di uno o più candidati al consiglio della Regione Calabria.