COSENZA – L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha deciso di sospendere l’utilizzo dei circa 200 precari assegnati alle strutture sanitarie del territorio a cavallo delle elezioni regionali dello scorso 24 novembre.

Lo ha comunicato oggi il direttore in pectore Luigi Palumbo ai direttori dei 6 distretti sanitari in cui è suddivisa l’Asp di Cosenza.
La sospensione giunge – si legge nel documento – “In attesa di perfezionare le procedure amministrative relative all’utilizzo del personale inserito negli elenchi della legge regionale 12 del 2014 per come comunicato con nota del 4 dicembre 2014 dal dirigente generale del dipartimento lavoro della Regione Calabria e in attesa di chiarimenti dal dipartimento Tutela della salute”.
Si evince dunque che la Regione Calabria avrebbe iniziato ad esprimersi – anche se non in maniera pubblica – confermando che, nella procedura di selezione ed utilizzo dei disoccupati, ci siano state delle anomalie.
Ma il documento dell’Asp di Cosenza che descrive la sospensiva come a tutela dell’ente stesso e dei lavoratori contiene un’altro passaggio che fa riflettere.
“Tenuto conto della risonanza mediatica che il problema ha sollevato sugli organi di stampa – è scritto – si dispone la temporanea sospensione”.
Insomma, l’Asp stessa – anche se attraverso un nuovo direttore generale, dopo che Scarpelli è stato rimosso – ammette che la vicenda si prefigura come un problema.
Ora, saranno i direttori dei distretti territoriali e delle strutture sanitarie a notificare la disposizione ai diretti interessati.
La comunicazione è stata inviata per conoscenza anche in Regione, ai dipartimenti del Lavoro e della Tutela della salute oltre che al commissario ad Acta per il Piano di rientro della Regione Calabria dal deficit sanitario.
Sulla vicenda, lo stesso Luciano Pezzi, in questi giorni, prima dell’avvicendamento con il neoeletto governatore Mario Oliverio, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza.
In una intervista apparsa oggi su Il quotidiano della Calabria, Pezzi ha parlato di “procedura strana” e ha riferito di aver informato l’autorità giudiziaria, oltre che i ministeri che vigilano sulla sanità calabrese “perché queste persone sono state avviate al lavoro senza contratti, coperture assicurative e non si capisce bene con quale criteri sono stati scelti”.
Dubbi. Gli stessi che molti si sono posti sulla vicenda sin da quando è saltata fuori.
