SAN NICOLA ARCELLA – Otto strutture balneari prive del permesso a costruire sono state sequestrate nei giorni scorsi a San Nicola Arcella dalla guardia costiera.
Ad apporre i sigilli il personale dell’ufficio circondariale marittimo di Maratea a seguito di un’attività di polizia marittima svolta su tutto il territorio di competenza in accordo con la Procura della Repubblica di Paola. Il Gip del medesimo foro ha convalidato il sequestro.
La misura si è resa necessaria per mancanza dei permessi a mantenere le strutture sull’arenile.
Alcuni chiarimenti sono stati forniti dall’amministrazione comunale. Negli ultimi tempi il comune tirrenico si è dotato del piano di spiaggia e di destagionalizzazione. Quest’ultimo strumento doveva servire a trasformare i permessi per i lidi da stagionali ad annuali. In questo modo, i gestori delle strutture balneari avrebbero potuto evitare, a partire da quest’anno, di smontare le proprie strutture a ottobre con lo scadere dell’autorizzazione.
Ma è il mancato completamento della pratica che ha indotto la capitaneria di porto ad apporre i sigilli. L’iter, infatti, prevede il rilascio da parte dell’amministrazione comunale di un permesso a costruire relativo a parti della struttura come gazebo, bar o servizi igienici. Per ottenerlo però è necessario il nulla osta ambientale dalla Provincia di Cosenza e dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici.
I proprietari dei lidi ne hanno fatto richiesta, ma le pratiche non sono ancora state evase e, di conseguenza, l’intero iter si è bloccato.
La notizia è stata accolta con rabbia e sgomento da parte dei concessionari delle aree demaniali. A quanto si è appreso avevano ricevuto rassicurazioni circa la possibilità di poter lasciare in piedi le strutture.
Ma – come hanno spiegato dalla capitaneria di porto di Maratea – la legge prevede che il permesso a costruire deve essere rilasciato dal Comune prima che la costruzione avvenga. Quindi, i concessionari avrebbero dovuto smontare alla scadenza della concessione stagionale e attendere il perfezionamento delle pratiche.
Resta certo che per loro, ora, si profilano spese aggiuntive. Legali, innanzitutto, perché dovranno richiedere il dissequestro all’autorità giudiziaria per smantellare i lidi. Inoltre, non potranno contare sul risparmio derivante dalla possibilità di non sostenere costi per lo smontaggio e l’immagazzinamento del materiale.