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Terremoto in Sila, Fragale: “Serve intervento della Regione”

GS_inside_arCOSENZA – L’ordine dei geologi calabresi, all’indomani del terremoto di magnitudo 4,4 verificatosi nella Sila cosentina chiede al governo calabrese interventi per rendere più efficaci i dettami della legge sismica regionale.

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In una nota stampa il presidente dell’ordine, Francesco Fragale, chiede a Oliverio che la legge 35 del 2009 venga presto definitivamente e pienamente attuata in modo da giungere al controllo della totalità dei progetti degli edifici.

“Attualmente – spiega Fragale – sono previste procedure di controllo rigoroso solo sui progetti delle opere con volume maggiore a 3mila metri cubi o con o altezza maggiore ai 10 metri e mezzo. Per arrivare al controllo totale – aggiunge – bisogna aumentare il numero di geologi nelle strutture tecniche regionali per il controllo degli elaborati che corredano le progettazioni”.

Tra le altre misure richieste dall’ordine un’apposita legge regionale per l’istituzione del cosiddetto Fascicolo del fabbricato.

“Un documento ufficiale – spiega Fragale – con dati precisi sulle condizioni sismiche, statiche, strutturali e geologiche del sito su cui sorge. In Calabria molti edifici sono stati realizzati prima della legge antisismica del 1974, tra cui oltre 3mila edifici scolastici. In pratica il 100 percento delle scuole. Ed il quadro si allarga se si considerano anche le altre strutture pubbliche, come ad esempio gli ospedali”.

Chiesti inoltre con urgenza studi di microzonazione sismica. Per i comuni è possibile accedere, attraverso ordinanze di protezione civile, a contributi finanziari per la loro redazione per la realizzazione di interventi strutturali per il rafforzamento locale o il miglioramento sismico di edifici.

“È altresì fondamentale – spiega ancora il presidente dei geologi calabresi – che vengano adeguati ed aggiornati i Piani di emergenza comunali e che vengano realmente utilizzati dai comuni e divulgati tra la popolazione. Essi raccolgono l’insieme delle procedure operative d’intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio. Nonostante l’obbligo per legge – aggiunge Fragale – ancora poco più del 50 percento dei comuni calabresi se ne è dotato e la Calabria rappresenta il fanalino di coda rispetto ad altre regioni. È fondamentale erudire la popolazione nelle attività di protezione civile, sui modi comportamentali da tenere durante eventuali eventi sismici, verificando costantemente l’efficienza del sistema di protezione civile. Il territorio regionale è particolarmente esposto al rischio sismico, per cui bisogna essere sempre pronti a fronteggiare l’eventualità che un forte terremoto si possa verificare da un momento all’altro”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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