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Ospedale di Praia a Mare, Oliverio non si sbilancia

GS_inside_arDIAMANTE – “Non facciamo demagogia”.

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Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, presente domenica sera ad un incontro pubblico a Diamante, risponde così alla domanda sulla sorte degli ospedali chiusi nell’era Scopelliti, come nel caso di Praia a Mare e Trebisacce.

“Non si tratta – ha detto – di dire che gli ospedali chiusi riapriranno perché non dobbiamo fare demagogia. Si tratta – ha proseguito – di puntare a riqualificare il sistema. Dico che gli ospedali di frontiera, quello di Praia, quello di Trebisacce, sono strutture ospedaliere da riconsiderare nel senso che noi abbiamo avuto una emigrazione sanitaria oltre i confini della Calabria soprattutto nelle aree di frontiera. La chiusura di questi due ospedali ha generato una fuga oltre confine. Ritengo che questi presidi debbano essere parte della rete ospedaliera”.

Insomma, no alla demagogia sugli ospedali chiusi con il piano di rientro nel corso della gestione Scopelliti nonostante la campagna elettorale del centrosinistra per le elezioni regionali abbia trascinato il popolo con questa precisa promessa. Demagogia, appunto.

E sul lascito in sanità della precedente gestione: “Quello che è successo fino a ora – ha detto ancora Oliverio – in gran parte ha provocato danni. Bisogna riqualificare il sistema sanitario. Non bisogna fare demagogia – ripete – ma perseguire l’obbiettivo di tutelare la salute dei cittadini. I localismi servono a poco”.

Molto potrebbe comunque dipendere da se Oliverio riuscirà ad ottenere la nomina di commissario ad acta per il Piano di rientro dal deficit sanitario della Calabria. Dell’eventualità si è detto convinto il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno presente anch’egli all’incontro diamantese. “Il commissario – ha detto – sarà sicuramente il presidente della Giunta, come è giusto che sia”.

“Ritengo – ha precisato Oliverio – che sia necessario un governo politico di questo settore che è stato messo in ginocchio. Ma non nel senso che la politica deve mettere le mani sulla sanità, ma nel senso che deve assumersi responsabilità e promuovere le competenze perché si costruisca un sistema sanitario con servizi rispondenti alle esigenze dei cittadini”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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One comment

  1. Da cittadino non residente; a Tortora, Ho letto l’articolo,scritto,di Andrea Polizzo,del /26/01/15. pur sapendo che le mie considerazioni, andranno al vento,Ma!! ci tengo a dire, che da questo art. ho dedotto, che non ce nessuna speranza per i cittadini per la riapertura degli Ospedali di Praia a Mare & di Trebisacce. Strutture pubbliche per il salvaguardare la salute di tutti i cittadini, del luogo,e limitrofi, per un’intera comunità. Quello che voglio dire ho sentito solo parole,e paroloni, senza un minimo di speranza, ripetendo più volte la frase “Demagogia,Demagogia,Demagogia, etc….io invece userei dire menefreghismo,e come sempre dare
    colpe gli amministratori del passato. Inoltre se si parla di deficit del piano sanitario della Calabria,da fonte di informazioni risulta che l’amministrazione dell’ospedale di Praia a Mare,era in attivo. E la domanda è!!! perche,e chi ha voluto tutto questo,cancellando una parte di dignità del povero e indifeso cittadino, negandogli un sacrosanto diritto sancito nella nostra (COSTITUZIONE) al quale la si sta oltraggiando,e così facendo si lacera tutto il tessuto sociale, annientando ,giorno dopo giorno,vite umane, tutto questo per un mancato pronto soccorso e di prime prestazioni,di cui si potrebbero salvare vite umane,,Questi sono “esseri umani”,anche come voi uomini d’istituzioni. Non e politica,non e democrazia,non e civiltà,non e stato; quanto gli si fa mancare al proprio cittadino,i servizi di necessaria priorità. Non ho voluto commentare questo serio e grave argomento,da demagogo. Ma mi rivolgo a coloro, che hanno il compito ISTITUZIONALE di portare avanti,e nell’immediatezza, al più presto possibile, saltando ostacoli iter burocratici, concordi tutte le forze politiche,e no come emblema d’appartenenze,politica, ma! come uomini di buona volontà, per ridare alla comunità la dignità perduta.

    Con osservanza: Lino Di Gio.