In 256 pagine del collegio giudicante le motivazioni dell’assoluzione con formula piena in primo grado dei 12 imputati del processo Marlane per le morti bianche e l’inquinamento dei terreni della fabbirca di Praia a Mare del Gruppo Marzotto.
Sono state depositate le motivazioni della sentenza di primo grado del processo Marlane con la quale il 19 dicembre 2014 il tribunale di Paola ha assolto con formula piena da tutti i capi d’accusa i 12 imputati per le morti bianche degli operai e sull’inquinamento dell’area industriale della Marlane di Praia a Mare, fabbrica tessile del Gruppo Marzotto.
In 256 pagine il collegio giudicante ha dunque spiegato le sue ragioni. In via del tutto sintetica, i giudici non hanno ritenuto che sia stato sufficientemente provato il quadro accusatorio sostenuto dalla Procura della Repubblica di Paola e dalle parti civili.
Ciò, in maniera particolare, in riferimento all’impatto sanitario sulla popolazione delle attività dello stabilimento tessile dismesso nel 2004. Secondo i consulenti del tribunale il tasso di mortalità e ricoveri tra gli operai e i cittadini dei due comuni maggiormente interessati dalla fabbrica, Praia a Mare e Tortora, non si discosta molto dal dato regionale e non hanno individuato correlazioni certe tra le malattie contratte e le sostanze rinvenute nell’ambiente circostante.
Quanto al dato ambientale, le motivazioni ricordano che i risultati delle indagini effettuate su mandato della Procura nel 2006 e nel 2007 nei terreni Marlane e nella falda acquifera sottostante non riferiscono di superamenti delle Concentrazioni soglia di contaminazione (Csc).
Ora, non resta che l’appello al quale faranno ricorso i PM e le parti civili.
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