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Ss 18, i Tir passano ancora: una fortuna per pochi

GS_inside_arSCALEA – I tir sulla Ss 18 continuano a viaggiare.

bigmat fratelli crusco grisolia

A pochi giorni di distanza dall’ordinanza del prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao la situazione sembra essere ancora la stessa. Si nota una lieve diminuzione del traffico ma, come hanno raccontato gli autotrasportatori, non tutti sono a conoscenza delle nuove disposizioni sulla circolazione dei mezzi pesanti.

Questo perché ai divieti dell’ordinanza non sono ancora seguiti i cartelli stradali lungo l’A3 che indicano l’uscita obbligata a Lauria Nord e il proseguimento sulla Sinnica e poi sulla 106 Jonica fino a Tarsia.

“Non ho trovato indicazioni lungo il mio percorso – ha raccontato un camionista di rientro a Napoli – non ero a conoscenza della chiusura al traffico di questa strada che solitamente percorriamo senza problemi. Sono anche stato fermato e multato dalla Polizia stradale per non aver rispettato l’ordinanza, ma nessuno mi ha informato. Ora dovrò pagare circa 600 euro per aver infranto le nuove disposizioni”.

La legge non ammette ignoranza, si sa. Ma sull’autostrada non ci sono indicazioni e quello che è sempre stato un percorso consigliato continua ad apparire tale perché – in base alle testimonianze raccolte – non ci sono le giuste indicazioni.

Non tutti conoscono poi i dettagli dell’ordinanza che consente comunque il passaggio lungo la Statale 18 agli autotrasportatori residenti nei comuni del tratto compreso tra Tortora e Amantea e a tutti i mezzi che, con adeguata documentazione, dimostrino l’esigenza di carico e scarico di merci nel territorio interessato dall’ordinanza stessa. Ma solo in tre fasce orarie, dalle 4 alle 10 e 30, dalle 13 alle 17 e dalle 20 e 30 alle 22.

Resta il problema dei controlli e delle soste in parcheggi di fortuna, come la pista ciclabile di Scalea, dov’è ancora possibile notare tir in fila per il riposo degli autotrasportatori.

“Quando dobbiamo fermarci – hanno spiegato – dobbiamo farlo e basta. Su questo tratto non ci sono aree riservate, quindi dobbiamo accontentarci delle piste ciclabili e delle stazioni di rifornimento che comunque non hanno abbastanza spazio”.

Una situazione che diventa insostenibile se nel considerare i disagi degli autotrasportatori si aggiunge l’aumento dei costi. Il problema dei chilometri in più – circa 160 – diventa aumento dei consumi e quindi della spesa.

Dovremmo forse cominciare a chiederci quanto potrebbe costarci un prodotto trasportato da questi tir.

E sono già tante le ditte di autotrasporto che stanno valutando l’ipotesi dei viaggi via mare. Imbarcarsi a Salerno per raggiungere Reggio Calabria o Messina potrebbe costare meno.

In tutto questo, c’è chi valuta gli aspetti positivi e considera il passaggio dei tir sulla Ss 18 come manna dal cielo. Finora si è sempre parlato di disagi e danni al turismo e all’economia locale. Ma non per tutti è così. Per alcune attività la sosta degli autotrasportatori rappresenta una fortuna. È il caso di un ristorante-albergo di Scalea che ha visto crescere il lavoro.

“Da quando si fermano i camionisti – ha dichiarato senza riserve il proprietario – guadagniamo qualcosa in più. Questa ordinanza non ci voleva”.

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About Pierina Ferraguto

Giornalista pubblicista dal 2013. Laureata in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza all'Università della Calabria. Dal 2006 al 2008 lavora come stagista nella redazione di Legnano de Il Giorno. In Calabria lavora con testate regionali di carta stampata e televisive.

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