BELVEDERE MARITTIMO – Il sistema della depurazione del Tirreno cosentino è in via di miglioramento, ma resta ancora molto da fare.
Questa, in sintesi, la conclusione cui è pervenuto il tavolo svolto ieri a Belvedere Marittimo per presentare il rapporto d’ambito redatto dal settore Ambiente e Demanio idrico della Provincia di Cosenza.
Un incontro tenuto al cospetto del presidente Occhiuto e di altri funzionari dell’ente, sindaci, amministratori e tecnici comunali dei comuni del Tirreno cosentino.
I progressi ottenuti nell’efficienza degli impianti pubblici di depurazione – è stato spiegato – sono conseguenza dell’attività di ispezione svolto dalla Procura della Repubblica di Paola e coordinato dalla Provincia che ha fornito propri tecnici e, soprattutto, personale della polizia provinciale.
Il tutto seguendo uno schema di cui già nei mesi scorsi abbiamo riferito: al controllo della polizia giudiziaria, su mandato dell’ufficio di procura, sono seguite indicazioni ai comuni sulle disfunzioni riscontrate nei depuratori unitamente a un periodo di tempo per sanarle.
Le ispezioni di verifica hanno dato esiti confluiti poi nel report della Provincia sui 41 impianti dislocati in 32 comuni del Tirreno cosentino ed illustrato a Belvedere Marittimo.
In 10 di essi persistono forti disfunzioni. In 18 impianti le disfunzioni sono state parzialmente sanate, mentre altri 11 sono tornati efficienti al pari degli unici due che lo erano già all’inizio dei controlli. Un depuratore, infine, è stato dismesso: quello di località San Filippo a Cetraro.
Inoltre, risultano anche 8 impianti non autorizzati come, ad esempio, nei casi di Paola, Orsomarso, Fuscaldo e Diamante e altri 4 autorizzati con diffida.
Queste le principali disfunzioni riscontrate nei depuratori del territorio: sottodimensionamento, in particolare per fronteggiare i mesi estivi, tecnologia sorpassata e inefficiente, strutture datate con rete fognaria priva di separazione tra acque bianche e nere, carenze di personale e tecnologia per il monitoraggio.
I sindaci presenti, nei loro interventi, hanno convenuto sul miglioramento del sistema a seguito dell’impegno profusa da Provincia e procura, ma hanno ribadito le difficoltà, in particolar modo economiche, nella gestione degli impianti. A loro, infine, l’appello all’unione di intenti mosso dal presidente Occhiuto per far in modo che i progressi ottenuti avviino il problema a soluzione.