Minacce per impedire a una cooperativa sociale la realizzazione di un’orto sociale su un terreno che faceva gola alla criminalità locale. In manette il 45enne Saverio Valente.
SCALEA – All’alba di stamani Saverio Valente, 45 anni, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri della compagnia di Scalea, su richiesta della Dda di Catanzaro al Gip di Paola, con l’accusa di estorsione.
L’uomo, con minacce, era riuscito a convincere i responsabili di una cooperativa sociale del posto a rinunciare all’utilizzo di un terreno comunale in località Pantano. Sull’area l’associazione intendeva realizzare un orto sociale ma, evidentemente, il terreno faceva gola all’uomo per altri scopi.
“Nell’ottobre scorso – si legge in una nota alla stampa diramata dai carabinieri – alcuni membri di questa cooperativa sono stati ripetutamente avvicinati dall’arrestato il quale preventivamente ha tentato di intimorirli con esplicite minacce finalizzate a farli desistere dal progetto sociale, successivamente ha allontanato dal fondo anche operai del consorzio di bonifica Valle Lao intervenuto per preparare il terreno alla coltivazione.
Alla luce della volontà della cooperativa di non desistere dal progetto avviato, l’arrestato ha più volte minacciato il presidente facendo riferimento anche a provvedimenti che avrebbe adottato personalmente contro i carabinieri e i membri della commissione prefettizia se qualcuno avesse tentato di occupare quell’area verde, costringendo la cooperativa a formalizzare un atto di rinuncia presso il Comune di Scalea.
L’attività investigativa dei militari dell’Arma ha permesso di ricostruire tutte le fasi dell’evento criminoso oggetto di indagine, raccogliendo elementi sufficienti per l’emissione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare a carico del Valente dando la possibilità alla cooperativa di poter proseguire nel progetto avviato”.
Saverio Valente era già noto alle forze dell’ordine per reati simili. Secondo i militari di Scalea, infatti, il 45enne è già stato condannato in passato per estorsioni perpetrate sul territorio in qualità di componente del gruppo criminale facente capo ai Valente. In particolare ai fratelli Pietro, Franco (arrestati nel corso dell’operazione Plinius) e Carmelo (Plinius II).