Santa Maria del Cedro, intimidazioni al sindaco Vetere

Vetere: “Non mi farete tacere mai”! Lettere anonime e telefonate intimidatorie a parenti e amici del sindaco di Santa Maria del Cedro.

SANTA MARIA DEL CEDRO – “Non mi farete tacere mai” pare urlare dal suo profilo Facebook oggi il sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere.

In un lungo sfogo social il primo cittadino si scaglia contro nemici di cui non viene fatto il nome ma si da l’impressione di conoscere bene.

Abbiamo provato a contattare Vetere ma i cellulari sono spenti come a cercare un isolamento temporaneo per meglio riflettere su quanto sta avvenendo.

Non ci dovrebbero essere dubbi circa il fatto che gli strali di Vetere riconducano alla ormai nota vicenda della lotta per il controllo della Bcc di Verbicaro. È lo stesso sindaco a lasciarlo intuire. In alcuni passaggi cita la “vicenda a voi nota che riguarda Arturo e Battista” (Riccetti e Pignataro, ndr) che compiano al termine del post in una foto che li ritrae proprio in compagnia di Vetere.

Eppure c’è anche un passaggio che deve far pensare a una genesi ancora precedente: “Tanto è iniziato non appena ho avuto un ruolo istituzionale, dal giugno del 2009 in poi”.

Sempre dal testo si evince che per ridurre Vetere al silenzio sarebbero state inviate lettere ed effettuate telefonate a parenti e amici del sindaco di Santa Maria del Cedro con toni presumibilmente minacciosi.

“Ancora una volta, ormai ci sono abituato – scrive Ugo Vetere –. Sono anni che questa storia va avanti. Gentaglia, vermi, cercano di farmi tacere su questioni di rilievo che riguardano istituzioni e istituti inoltrando missive anonime o facendo telefonate a persone a me care o alla mia famiglia, chiedendo di allontanarsi dalla mia vita, paventando comportamenti che appartengono a loro e alle loro famiglie”.

Ma l’uomo, l’avvocato, l’amministratore rimane irremovibile e risponde: “Non avete compreso. Io non mi faccio intimorire. Non mi farete tacere mai. Mi dovrete uccidere. Ma non ne siete capaci, siete dei vermi, senza dignità e spina dorsale”.

E ancora: “Andrò avanti sempre sulla stessa linea, con un esercito di amici veri, una famiglia unita e una comunità coesa che respinge ogni forma di intimidazione anche se derivante da persone che vivono e risiedono in altre realtà. Non mi fermerò mai dal vigilare sulla mia comunità. Non mi fermerò mai dal denunciare fatti e misfatti che riguardano istituzioni e istituti. Io non ho prezzo. Come non l’ha mai avuto mio padre o i componenti della mia famiglia. Non resterò mai solo, perché i miei amici, la quasi totalità della gente del mio paese, mi vuole bene ed apprezza la mia persona ed il mio operato come primo cittadino. Non resterò mai solo perché ho una famiglia fatta di persone oneste. Che quello che hanno lo hanno sudato. Perché io a differenza vostra non mi nascondo dietro scritti anonimi o telefonate. Io dico quello che penso come fanno tutte le persone libere. Perché io a vostra differenza non sono un vile, un codardo. Voi siete e rappresentate la feccia. Siete dei vili, ovvero coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo. E dovete sopportare che altre persone, non solo io, non vi consentiremo di farvi i fatti vostri”.

Il testo si conclude con l’annuncio della segnalazione di quanto avvenuto all’autorità giudiziaria cui ho fornito ogni utile elemento.

Molte intanto le attestazioni di solidarietà all’indirizzo di Vetere da parte di rappresentanti istituzionali tra cui l’assessore regionale Federica Roccisano, Francesco Papa (comune di Grisolia), Carmine Quercia (Giovani democratici) e altri.