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The Murmuring woods, se il ciak promuove la montagna

Una nuova fatica cinematografica, questa volta in montagna, per la crew di Verbicaro. The Murmuring woods: un thriller – horror che promuove una fetta trascurata del Parco del Pollino. Faccia a faccia con Francesco Spingola e Mathias Rat.

bigmat fratelli crusco grisolia

“È nel momento più freddo dell’anno che il pino e il cipresso, ultimi a perdere le foglie, rivelano la loro tenacia”.

VERBICARO – La massima è di Confucio. La prendiamo a prestito per introdurre quello che alcuni ragazzi del territorio, con tenacia, appunto, portano avanti da anni. Il cinema è una passione per loro, e realizzano cortometraggi per darle sfogo. Ma, poi, hanno pensato bene di associare al tutto la promozione del territorio. Come – qualcuno ricorderà – nel caso de La ragazza dell’orologio.

E come anche nell’ultima loro opera: “The Murmuring woods”. Che in italiano dovrebbe suonare un po’ come: “I boschi che mormorano”. E i boschi, fatti di pini e cipressi, ma anche di altre piante c’entrano eccome con questo cortometraggio che è stato interamente realizzato nella montagna di Verbicaro.

La scelta della location per le riprese – come anticipato – è stata dettata dal desiderio di promuovere il territorio. Nella fattispecie quello montano fatto di alture a ridosso della costa e caratterizzate da panorami da scoprire e flora e fauna da proteggere.

Le riprese sono terminate solo alcuni giorni fa. Ne abbiamo approfittato per parlarne con due dei principali promotori del progetto Francesco Spingola e Mathias Rat, regista e sceneggiatore di The Murmuring Woods.

Un momento delle riprese di The Murmuring woods
Un momento delle riprese di The Murmuring woods

Ciak: si gira in montagna e si promuove il territorio

“Se la ragazza dell’orologio – spiega Francesco – nasce come opera di valorizzazione della Riviera dei Cedri, di posti molto conosciuti come San Nicola Arcella, Praia a Mare, Diamante, Scalea, e delle loro risorse naturalistiche, The Murmuring woods rappresenta il rovescio della medaglia.

È un po’ come dire a noi stessi e agli altri: Andiamo a vedere la montagna, anziché il mare. Ed è per questo che abbiamo deciso di girarlo interamente in montagna: per valorizzare una fetta di Parco del Pollino stupenda, ma un po’ dimenticata dalle nostre istituzioni. Tutte le riprese, infatti, sono state effettuate nel comune di Verbicaro. In particolare nelle località La Fratta e Valle Sepa. La prima è un fantastico altopiano, si trova attorno ai mille200 metri di altezza, che custodisce anche un fantastico lago circondato da faggi e pini. Valle Sepa, invece, è una vallata i cui confini si riversano nell’Abatemarco attraverso dirupi impervi e dove sono presenti esemplari di pino loricato. Insomma, luoghi stupendi”.

Siete coscienti – chiediamo – di toccare un tasto dolente? Località stupende ma non ancora sufficientemente attrezzate ad essere fruite da turisti. “Esatto – ancora Francesco – però potrebbe essere un buon viatico per smuovere le istituzioni a fare qualcosa. Vedendo il cortometraggio molti si renderanno conto della bellezza di questi posti che, è vero, sono ancora poco conosciuti persino dai locali. Ma questo è perché non sono promozionati. C’è solo qualche gruppo escursionistico che in tal senso fa un egregio lavoro. Ma purtroppo manca una concezione turistica della Riviera dei Cedri intesa anche come luogo per il turismo montano piuttosto che solo balneare. Non fraintendetemi la costa è fantastica, ma vogliamo suggerie di prestare attenzione a quanto c’è attorno. Insomma: Occhio al rovescio della medaglia!”.

“Il cinema – aggiunge Mathias – potrebbe diventare una importante finestra spalancata su queste bellezze mozzafiato”.

The Murmuring woods è stato interamente girato nel territorio montano di Verbicaro
The Murmuring woods è stato interamente girato nel territorio montano di Verbicaro

Un thriller – horror dai risvolti sorprendenti

Ai due giovani film-maker chiediamo di svelarci la trama di The Murmuring woods.

“I protagonisti sono due ragazzi: Mirko e Agata – racconta Mathias –. Sono due fidanzati che in occasione del loro anniversario decidono di festeggiare nel corso di un week end alternativo. Per questo motivo scelgono di trascorrerlo in montagna, in un bosco. Arrivati sul posto incontrano un cacciatore che, apprendendo delle loro intenzioni, cercherà di dissuaderli raccontando loro di una leggenda che avvolge la loro meta. Il racconto del cacciatore, tramandato di generazione in generazione dalla gente del posto, risulta avere delle similitudini con un brutto fatto accaduto ad Agata quando aveva solo dieci anni. La leggenda fa tornare a galla in lei il trauma sepolto con difficoltà che culminerà nel finale che, ovviamente non vi raccontiamo.

Il genere di questo cortometraggio – spiega ancora lo sceneggiatore – è thriller, ma con inserti horror. A dirla tutta era partito come un tributo allo slasher americano. Gli ingredienti di base c’erano tutti: due tennager che si recano in montagna e che incrociano la loro strada con quella di un serial killer. Insomma il canovaccio classico dello slaher per il quale un maniaco omicida dà la caccia a dei giovani per ucciderli in modo cruento, farli a pezzi. Una soluzione però troppo già vista. Per cui ho deciso di cambiare le carte in tavola aggiungendo alla trama molti altri personaggi con ruoli fondamentali”.

“Una volta che sarà completata la post-produzione che, tra l’altro prevede la composizione delle musiche a cura del compositore Umberto Napolitano – spiegano ancora i due – la pellicola sarà immessa nel circuito dei festival cinematografici nazionali ed internazionali tramite opportune piattaforme. Poi abbiamo delle proiezioni da confermare in questa zona: Verbicaro, Santa Maria del Cedro e Scalea. Infine, quando termineremo il giro dei festival lo metteremo su You tube”.

Una pellicola spaventosa per realizzare la quale, almeno stando al racconto di Francesco e Mathias, la base è stata la collaborazione e il divertimento

“Mettere insieme la troupe – racconta Francesco – è stata senza dubbio la cosa più difficile. È vero che in fase di pre produzione io e Mathias ci siamo occupati di tutto, ma in seguito abbiamo raccolto il supporto di molti. Cito ad esempio Marcello Oliani della Six Dimension Studio di Santa Maria del Cedro, che ci ha dato una grossa mano dal punto di vista della produzione esecutiva del cortometraggio e, inoltre, tramite lui abbiamo percepito lo sponsor di Benvenuto Mobili”.

“Siamo stati fortunati – gli fa eco Mathias –. Tra cast e crew, ci siamo circondati di persone con grande voglia di partecipare al progetto. Sinceramente non ce lo aspettavamo. Terminato l’ultimo ciak avevo già nostalgia e voglia di rifare tutto da capo. Tutti i partecipanti al progetto vanno ringraziati perché senza loro non avremmo centrato l’obbiettivo”.

“Vero – prosegue il regista –. Abbiamo avuto una Crew non stabile dal punto di vista numerico, tra impegni di lavoro e di famiglia. Ma per aspetti che vanno dall’audio alla scenografia, e fino agli attrezzi di scena e di ripresa ci hanno aiutati in molti. L’Accademia dei cameristi di Laos, ad esempio, ci ha ospitati nella loro sede di Santa Maria del Cedro permettendoci così di fare le prove di recitazione, parte fondamentale del cortometraggio”.
https://youtu.be/OkyndKks6dA

Tra pubblico e privato, lo stato del cinema in Calabria

La chiacchierata con Francesco e Mathias vira poi su altri aspetti del fare cinema nella nostra Regione per scoprire quali siano le principali difficoltà. Le più grandi sembrano essere legate al reperimento delle risorse economiche.

“Dobbiamo ammettere che rispetto alle esperienze precedenti – spiega Francesco Spingola – si è mosso qualcosa, grazie al reperimento di uno sponsor privato. Per noi è stato un modo per staccarci dall’autofinanziamento. Era il momento di alzare il livello qualitativo dell’opera reperendo professionalità sia per la crew che per il cast e per questo servono risorse economiche. Il privato ha risposto, il pubblico continua a non essere molto presente in iniziative come queste anche se di mezzo c’è la promozione territoriale”.

Ma ci sono anche altre difficoltà da fronteggiare che attengono alla parte tecnica, logistica e organizzativa.

“Per girare in montagna – spiegano Francesco e Mathias – serve un’ottimizzazione ben studiata. Basti pensare alla luce che cambia repentinamente per la vicinanza al sole. O alle difficolta cui si incorre per ottenere un audio di qualità. Noi abbiamo utilizzato un microfono semi-professionale con asta anti-vento, ma con questa attrezzatura non potevamo entrare nella reflex usata per le riprese poiché questo genere di macchine da presa sono afflitte da perdita di segnale audio. Abbiamo dovuto dunque registrare con il computer di Mathias e la scheda audio messa a disposizione da un attore. Inoltre, per le riprese abbiamo trascorso due giornate intere in montagna, isolati dal mondo, senza energia elettrica o linea internet. Abbiamo chiesto in prestito un gruppo elettrogeno al quale abbiamo collegato la batteria di un’automobile e con quella ricaricavamo pc, batterie della reflex, alimentavamo le luci e i telefoni. Anche raggiungere le scene delle riprese in montagna era un ostacolo, ma grazie ad alcuni mezzi messi a disposizione dal Comune di Verbicaro e all’autista Gino Cava, che ringraziamo, siamo riusciti a raggiungere i luoghi che volevamo”.

Un ultima riflessione sul cinema in Calabria. “L’attenzione è quasi assente, o comunque molto bassa. Si sottovaluta quest’arte. Si pensa che fare cinema sia un passatempo, che chi lo fa sia un perdigiorno. In realtà ci sono dietro tanti sacrifici personali. A questo progetto ci lavoriamo da gennaio e significa che ci teniamo a fare un prodotto di qualità. Per questo sarebbe stato interessante avere un sostengo da parte delle istituzioni e comunque sarebbe bello che la nostra terra si impegnasse di più sul fronte del cinema. Basta guardare a quello che succede nella vicina Basilicata”.

Un altro momento delle riprese del cortometraggio
Un altro momento delle riprese del cortometraggio

Il cast di The Murmuring woods

Attori:
Antonio Buonocore, Manuela Greco, Giulio Riente, Marcello Oliani, Vanessa Sollazzo, Attilio Pacello, Siria Chiappetta

La Crew:
Francesco Spingola, Mathias Rat, Giuseppe Aloise, Maria Francesca Silvestri, Mattia Spingola, Francesco Antonio Lucchese

Produttore:
Benvenuto Mobili

Produttore Esecutivo:
Six Dimension Studio di Marcello Oliani

Musiche: Umberto Napolitano

Scritto da Mathias Rat e diretto da Francesco Spingola

Ringraziamenti:
Comune di Verbicaro, Gino Cava, Comune di Santa Maria del Cedro, Market Silvestri, Calabriaerea.it (riprese con il drone), Angelo Garufi, CiakLab di Francesco Lucia, Erika Selva, Accademia Cameristi di Laos.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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