Sulla questione ospedale di Praia a Mare interviene l’associazione Sanità è Vita manifestando i propri dubbi su una situazione che non progredisce.

PRAIA A MARE – Alto Tirreno cosentino: quale sanità?
È l’associazione Sanità è vita a chiederselo.
“Di anno in anno – scrive in un comunicato – la sicurezza dei cittadini dell’Alto Tirreno cosentino è sempre più a rischio. Le richieste di attivare il pronto soccorso a Praia a Mare e di adeguare la rete emergenziale con nuove ambulanze medicalizzate cadono nel vuoto. In estate il timore di non poter essere soccorsi in tempo è ancora più accentuato a causa dell’aumento della popolazione e della difficile percorribilità della statale 18.
Ma, ancora una volta, invece di usufruire di un programma sanitario volto a fronteggiare le esigenze del periodo, la popolazione sarà costretta a subire disagi, inefficienze e costi più elevati per le tasse regionali.
Attraverso manovre e provvedimenti illegittimi non solo si nega il diritto della gente ad avere salva la vita per la mancanza del pronto soccorso, ma nemmeno si cerca di garantire un minimo di servizio con l’implementazione delle ambulanze. Eppure per aggiungere qualche ambulanza non sono necessari né i decreti commissariali né il beneplacito dei tavoli romani.
Altrove, nei periodi estivi, per gestire i bisogni del flusso turistico i servizi sanitari vengono aumentati mentre nella nostra zona, paradossalmente, nel periodo in cui la popolazione aumenta, i servizi diminuiscono.
Nel Capt praiese in estate si ripropone lo stesso scenario. Quest’anno, dal 1 luglio al 31 agosto al reparto di radiologia è stata decisa una forte riduzione delle prestazioni.
In tutti gli incontri pubblici in cui si è discusso dei problemi della sanità calabrese ed in particolare della grave situazione dell’Alto Tirreno cosentino, facendo riferimento agli assurdi provvedimenti legislativi emessi dai commissari si è gridato adesso la misura è colma, e la misura è colma davvero! Soprattutto se ci si scaglia, con ragione, contro i commissari ed i politici, ma non si osserva quello che succede da vicino.
Come può essere garantito un servizio efficiente ad un territorio di 15 comuni con un’unica ambulanza e riducendo il personale?
Lo scippo perpetrato con la conversione dell’ospedale di Praia a Mare continua. È chiaro a tutti che il territorio ha perso i servizi ospedalieri in favore di altre strutture, senza che venissero garantiti i servizi essenziali di assistenza, ma: è altrettanto chiaro che si rischia di perdere ciò che è rimasto”?
