Concluso corso di sopravvivenza del Centro sportivo educativo nazionale per istruttori. “Naufraghi”: tre giorni sull’Isola di Cirella simulando conseguenze incidente in mare.
DIAMANTE – Si è svolto nei giorni scorsi sull’isola di Cirella a Diamante “Naufraghi”, corso di aggiornamento nazionale per istruttori del Centro sportivo educativo nazionale.
Una tre giorni, dall’8 al 10 luglio, dedicata alla simulazione delle conseguenze di un incidente in mare, sfruttando l’ambiente particolare dello scoglio diamantese.
“Lo scopo principale del corso – spiegano Angelo Lucchese, Marco Bettuzzi e Gianfranco Mazzuca, organizzatori dell’evento – era sperimentare e adattare tecniche di sopravvivenza in un contesto ambientale e psicologico che simula un naufragio. L’isola di Cirella è stata scelta per quest’iniziativa perché è caratterizzata da una vegetazione arida tipica della macchia mediterranea”.
Gli istruttori partecipanti hanno dovuto raggiungere l’isola di Cirella e resistere su di essa tre giorni senza i principali beni materiali e potendo contare unicamente sulle conoscenze acquisite negli anni.
Inizialmente, hanno dovuto preservare il proprio equipaggiamento nella traversata verso l’isolotto. Una volta giunti a destinazione hanno dovuto costruire un campo base adeguato e riuscire ad accendere l’indispensabile fuoco. È stato inoltre necessario reperire acqua, attraverso tecniche di distillazione e potabilizzazione, e cibo cacciando, pescando, predisponendo trappole e riconoscendo la vegetazione presente.
Inoltre, hanno dovuto resistere alle sfide dell’ambiente ospitante preservandosi da insolazioni o dalla disidratazione, dalle punture degli insetti e dagli eventuali attacchi di animali velenosi.
Fin qui la parte fisica, ma il corso prevedeva anche nozioni di psicologia: resistere al caldo, al freddo, al dolore, alla fatica, alla sete o alla fame facendo leva su volontà, capacità di adattamento, rapidità di decisione, fiducia in sé stessi e nel gruppo, efficienza fisica, esperienza e prudenza.
“I partecipanti al corso, inoltre – sostengono i promotori – si sono dedicati all’educazione ambientale raccogliendo rifiuti. Reperire acqua potabile e proteggersi dalle alte temperature sono state le prove più impegnative”.
A fine corso, per i partecipanti, un attestato di frequenza. Calabria: Gianfranco Mazzuca e Angelo Lucchese, istruttori di sopravvivenza; Emilia Romagna: Renzo Dinozzi, direttore della scuola di sopravvivenza “Cimone Outdoor”; Marco Bettuzzi, direttore della scuola di sopravvivenza “Wolf’s Spirt Asd – Survival School; Lazio: Bruno Olivieri, direttore della scuola di sopravvivenza “Born Wild”; Alessandro Mecci, istruttore di sopravvivenza; Toscana: Simone Cresti e Massimo Bartolini, istruttori di sopravvivenza.