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San Sago, il privato costretto alla Valutazione di incidenza

Regione Calabria invita Ecologica 2008 a trasmettere Valutazione di incidenza alla Regione Basilicata. La soddisfazione di Italia nostra.

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TORTORA – Il dipartimento Ambiente della Regione Calabria ha invitato la società che gestisce gli impianti di depurazione rifiuti speciali e non di località San Sago di Tortora a trasmettere una Valutazione di incidenza alla Regione Basilicata.

All’amministrazione lucana anche ogni altro elemento utile per compiere una propria valutazione di competenza sull’impatto degli impianti sull’ambiente circostante.

Lo rende noto l’associazione Italia nostra, presidio di Praia a Mare, in una nota rivolta alla stampa.

“Alla fine – si legge nel comunicato – la Regione Calabria, dipartimento Ambiente ha riconosciuto la giustezza delle argomentazioni di Italia Nostra e del Comune di Tortora grazie anche alla posizione decisa assunta dal Ministero dell’Ambiente sulla questione.

Infatti con una nota inviata alla Ecologica 2008 Srl la Regione Calabria ha invitato il gestore dell’impianto di eliminazione di rifiuti pericolosi e non a presentare alla Regione Basilicata la documentazione di cui all’articolo 5 del Dpr 357/97 ed ogni altro elemento ritenuto utile per la valutazione di competenza.

La Regione Calabria ha dovuto riconoscere che l’impianto pur essendo stato realizzato in epoca antecedente al DPR 357/97, e quindi prima della istituzione della Rete natura 2000, per garantire comunque uno stato di conservazione soddisfacente del sito comunitario interessato è stata ravvisata la necessità di sottoporre l’istallazione ad una verifica di Valutazione di incidenza quale analisi prevista per gli interventi che, pur ubicati all’esterno di siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale, possono produrre i loro effetti all’interno di dette aree. Ciò corrisponde a quanto dall’inizio ha sostenuto Italia Nostra.

Nel situazione specifica il sito interessato, secondo la Regione Calabria è la Zsc Valle del Noce.

Italia Nostra continua a ritenere che gli effetti dell’impianto verrebbero a ripercuotersi anche sugli altri siti di interesse comunitario presenti sia sulla costa della regione Basilicata che in quella della regione Calabria in quanto l’impianto di eliminazione di rifiuti pericolosi convoglia le sue acque nel fiume Noce, e quindi nel mare investendo i siti citati.

Inoltre Italia Nostra ha evidenziato che il corpo idrico recettore costituito dal fiume Noce non è in grado di sopportare, oltre agli scarichi già provenienti dagli impianti di depurazione cittadini a monte della foce, un ulteriore carico di sostanze proveniente anche dall’impianto privato di San Sago che, è bene ricordarlo, costituisce un vero corpo estraneo, un vero e proprio vulnus non solo nell’ambito dell’ecosistema fluviale, ma anche nell’ambito della più vasta area della costa, dove il futuro dell’economia turistica è sempre più legato alla salvaguardia dell’ambiente ed alla qualità delle acque di balneazione ormai sotto la lente di ingrandimento di una utenza sempre più attenta, esigente, come è giusto che sia. Ci auguriamo che le verifiche tecniche avviate terranno conto di tali elementi”.

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