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Paola, il “brutto affare” acqua

Da quella dei rubinetti a quella del mare passando da quella dei fiumi, l’acqua a Paola è ormai diventata un brutto affare per il governo cittadino.

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PAOLA – Il fattore acqua rischia di diventare un brutto affare per la città di Paola.

Le falde e le vasche inquinate, le ordinanze di non potabilità, le interdizioni dei torrenti, le indagini della procura di Paola, la visita degli ispettori dell’autorità idrica nazionale. Senza dimenticare, poi, l’acqua del mare che alternatamente offre non di certo il meglio di sé. Cittadini e turisti continuano a pubblicare video e foto dalla battigia che ritraggono chiazze marroni.

Tanti i casi legati all’acqua che stanno diventando giorno dopo giorno un problema serio. Innanzitutto per l’immagine. Riemergono in tutta la loro gravità determinate situazioni. E qua non si tratta di fare allarmismo o meno, ma quanto meno di chiedersi cosa uscirà fuori da tutte queste vicende.

Andiamo con ordine. Sul caro acqua il movimento Cambia Paola rileva: “Dunque abbiamo fatto bene a consigliare ai cittadini di ribellarsi alle bollette pazze pervenute dal 2013 ad oggi. Se il comune avesse ascoltato le nostre richieste, tre anni fa, annullando i ruoli idrici e riportando le tariffe alla normalità, forse oggi potrebbero continuare a fare le strisce (pedonali) senza bisogno di scomodare la guardia di finanza”.

C’è poi il fattore ordinanze del sindaco per la non potabilità di alcune zone cittadine (si era parlato di un inquinamento di diverse vasche cittadine, ndr) sulle quali lo scorso anno la procura ha avviato indagini. E un’altra poi recente che interdice un torrente “inquinato” da manganese.

E poi infine il mare. L’inquinamento da scarichi abusivi sta penalizzando la città. Inutile dire che molti cittadini accusano senza mezzi termini l’amministrazione comunale. E come se non bastasse c’è uno scontro in atto tra operatori balneari. Roberto Pennestrì il titolare dell’Holiday beach sta facendo della questione inquinamento un suo cavallo di battaglia da anni ma diversi colleghi non sono d’accordo perché a loro dire tutto questo non produrrebbe benefici alla città.

Fatto sta che la migliore pubblicità per Paola può essere soltanto quella di offrire un’immagine diversa a quella che da anni purtroppo si continua a dare. Il coraggioso gestore Pennestrì adesso sta preparando un’altra delle sue clamorose proteste che si accoderà a un’altra di respiro regionale. E nel farlo ha già pronte 300 magliette che saranno distribuite ai bambini sabato prossimo giorno in cui è prevista la manifestazione “Salviamo il nostro mare”.


About Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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