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Paola, un argine alle fogne in mare

I numeri del lavoro pluriennale del nucleo ambiente del Comune di Paola. Sanato il 90 percento dei casi scoperti di abitazioni non allacciate alle fogne.


PAOLA – Tre anni e mezzo di controlli e interventi mirati hanno ridotto ai minimi termini i casi di sversamenti di liquidi fognari nei fiumi e nel mare.

Il nucleo ambiente del Comune di Paola, guidato da Rosario Mandarini col supporto di Francesco Perri, su precisa delega della procura ha provveduto a porre un argine a quelle situazioni che rappresentavano forme di contaminazione di primo piano dei torrenti cittadini.

Negli anni, in poche parole, non è stato soltanto il depuratore a rappresentare l’emblema dell’inquinamento, ma anche il mancato allaccio alla rete fognaria di tante case. Andiamo ai numeri. Erano 1000 le utenze collegate alla rete dell’acqua potabile ma che non risultavano allacciate a quella fognante. Oltre 900 quelle che sono state obbligate ad allacciarsi in maniera definitiva.

L’amministrazione ha deliberato lavori di nuove condutture fognarie per quanto riguarda gli insediamenti vicino alle aste fluviali e pertanto sono state obbligate le utenze a collegarsi in maniera definitiva alle tubature fognarie comunali, con eliminazione di vasche non a tenuta che possono incidere sull’inquinamento ambientale e marino e allo stesso tempo le stesse utenze allacciate sono state iscritte ai ruoli della depurazione.

In questo lasso di tempo sono stati allacciati tutti i lidi e le attività balneari presenti sul lungomare. La nuova impiantistica è stata effettuata con valvole di non ritorno dei liquami e pertanto anche in caso di malfunzionamento dell’impianto fognario il liquido non rientra nelle strutture.

Ma andiamo ai casi della casa circondariale e del campeggio. Secondo il report della polizia ambientale, una delle cause di inquinamento del torrente Deuda proveniva dal carcere. E inoltre difficoltà vi erano per il convogliamento dei reflui del campeggio. Stiamo parlando di tantissime utenze allacciate.

Nel torrente Fiumarella è stato scovato un lungo tratto fognario mai censito e di cui si disconosceva la provenienza. Lavori non di poco conto per consentire il convogliamento in una vasca e poi nel depuratore cittadino. Nel corso d’acqua Varco delle Chianche sono stati verificati e successivamente allacciati tutti i fabbricati nelle vicinanze del torrente agevolando l’allaccio alla rete fognaria comunale. Adesso l’attenzione è concentrata sul corso d’acqua dello Spagnuolo.

Gli interventi effettuati con la collaborazione di Lao Pools hanno consentito in questi tre anni che la qualità del mare e dell’ambiente migliorasse e non di poco. Forse allora non era tutta colpa della Smeco.

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About Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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