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Paola, cimitero: rischio idrogeologico rimane alto

A 9 mesi dall’interdizione di una porzione del cimitero di Paola il rischio di crolli rimane alto. Il finanziamento di 2 milioni di euro tarda ad arrivare.

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PAOLA – Cimitero, il rischio dissesto idrogeologico rimane alto.

Altre crepe si aprono nelle mura perimetrali dell’ara di rispetto. Nonostante siano passati nove mesi dal sopralluogo disposto dalla protezione civile regionale, che peraltro ha ordinato la chiusura di una porzione pericolante dell’area per la presenza di loculi in precario stato di stabilità, nulla si muove dalla regione.

Ben 60 tra loculi e cappelle private sono state interdette. Si resta in attesa di quel famoso finanziamento di circa 2milioni di euro, catalogato come urgente, ma che ancora non è arrivato. La situazione è tenuta comunque costantemente sotto controllo dall’ufficio tecnico del Comune di Paola e dal settore manutentivo.

Nell’ultimo sopralluogo sui luoghi in questione anche il capo della protezione civile regionale Carlo Tansi ha spiegato come “il cedimento di alcuni loculi potrebbe far crollare e rotolare sulla sottostante strada di accesso al cimitero blocchi di pietra di grandi dimensioni che possono quindi mettere a rischio persone che vi transitano. Sulla strada sottostante è stato disposto il senso unico alternato. La situazione di criticità è stata trasmessa anche all’autorità di bacino regionale per inserire l’area nelle priorità tra gli interventi programmatici di riduzione del rischio idrogeologico”.

Un’area che dovrebbe essere quindi interdetta, ma che è sempre utilizzata dalla gente (forse ignara del pericolo) nonostante il divieto. Il motivo per il quale non si rispetta è semplice. L’interdizione di questa porzione di cimitero comporterebbe di conseguenza l’inibizione dell’accesso alle nuove cappelle realizzate pochi anni fa.

Tansi si è reso conto comunque che la situazione non è facile da affrontare senza interventi strutturali. In poche parole il problema più grosso sono le mura sottostanti che presentano profonde lesioni. La situazione persiste da oltre cinque anni e mezzo. Gli eventi meteorologici peggiorano giorno dopo giorno lo stato delle cose. Il muro del camposanto è in pericolo così come la stabilità dell’area sovrastante. Il periodo delle piogge intense non è ancora giunto ed è evidente che queste potrebbero poi compromettere la situazione.

Una situazione alla quale si era interessato a suo tempo anche il prefetto di Cosenza, sollecitato in merito dall’Utc, che ha consigliato al sindaco di adottare ogni provvedimento volto a tutelare la pubblica incolumità. Il primo cittadino ha fatto quel che ha potuto ma la regione è venuta meno a precisi impegni a suo tempo presi.

Gli interventi rimangono una priorità urgente del governo cittadino che poco comunque può fare di suo per arginare il fenomeno idrogeologico in atto. Ma del resto trovare altra soluzione, nonostante l’emergenza in atto, con le casse del comune di Paola a secco a causa del dissesto economico finanziario non è affatto facile.


About Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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