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Truffa all’Inps, un processo ai “fantasmi”

Scomparsi nel nulla 150 dei 166 rinviati a giudizio per la truffa all’Inps scoperta dalla guardia di finanza di Scalea con l’operazione “Migrantes” del 2012.

bigmat fratelli crusco grisolia

PAOLA – Un processo ai “fantasmi”.

In 150 sono irreperibili. Non si riescono più a trovare nei paesi dove sono emigrati. La maggior parte di loro ha messo le tende da anni in Sud America o negli Stati Uniti. Godendosi per due anni, secondo l’accusa, quei benefici che lo Stato prevede per i percettori di pensione sociale.

Hanno sottratto così, illecitamente, 5 milioni di euro dalle casse dell’istituto previdenziale. Una cifra enorme. Andavano e venivano dall’Italia all’estero. Permanendo nei paesi di origine solo il tempo di incassare.

Il processo sul mega raggiro all’Inps, uno dei più grossi degli ultimi tempi scoperto dalla guardia di finanza di concerto con la Procura della Repubblica di Paola, rischia un enorme ridimensionamento. Dai 174 indagati denunciati dalle fiamme gialle di Scalea sono stati rinviati a giudizio dal Gip 166 persone. Ieri la prima udienza in aula Beccaria e l’amara scoperta: di circa 150 persone non c’è più traccia.

Il procedimento potrebbe quindi ridimensionarsi. Ieri mattina all’apertura sotto la presidenza di Alfredo Cosenza è stato chiesto il rinvio al 26 gennaio 2017. E in quella data si deciderà se sospendere o meno il processo per gli imputati non rintracciabili. Tutto questo anche alla luce della nuova normativa in materia. A processo potrebbero rimanere quindi soltanto 16 persone. E i soldi sottratti all’Inps rischiano di volatilizzarsi così come sembrano spariti decine e decine di imputati che gli uffici giudiziari non riescono più a rintracciare.

L’inchiesta denominata “Migrantes – Assegni sociali in trasferta” ha portato al sequestro, nel settembre 2012, di 59 conti correnti e 229 unità immobiliari per circa un milione di euro.

Il meccanismo posto in atto consisteva nello stabilire (falsamente) la residenza nel territorio italiano al solo scopo di percepire la pensione sociale, che come è noto rappresenta una forma di aiuto erogato dall’Inps a cittadini con difficoltà economiche che abbiano compiuto 65 anni e siano residenti stabilmente in Italia.

Dal Sudamerica agli Usa tornavano giusto il tempo di prendere la residenza, aprire un conto corrente e presentare all’Inps la documentazione necessaria per ottenere l’assegno sociale. Poi tornavano all’estero dove risiedevano con il resto della famiglia. I successivi rientri in Italia servivano solo per prelevare la pensione dai libretti di risparmio, in altri casi delegavano una persona del posto al prelievo della somma. Per avere la certezza dell’assenza dall’Italia delle 174 persone coinvolte i finanzieri hanno effettuato accurati sopralluoghi.

Nutrito il collegio difensivo composto tra gli altri da Rosa Mazzarone, Alfonso Guaragna, Francesca Sorace, Clemente Mazzarone, Giacomo Middea, Manlio Ordine.

bigmat fratelli crusco grisolia

About Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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