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Ospedale di Praia a Mare, il “nuovo” commissario è Urbani

Andrea Urbani lo conosciamo già. È l’ex subcommissario calabrese recentemente promosso a un ruolo dirigenziale al Ministero della Salute. Proprio quella poltrona indicata dal Consiglio di Stato per decidere sulle sorti dell’ex ospedale di Praia a Mare. A pensar male si fa peccato…

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PRAIA A MARE – È Andrea Urbani, dg della direzione generale programmazione sanitaria del Ministero della Salute, il nuovo commissario ad acta che dovrà pronunciarsi sulle sorti dell’ex ospedale di Praia a Mare.

È quanto stabilisce la sezione III del Consiglio di Stato, con la sentenza sul ricorso presentato nel 2014 dai comuni di Praia a Mare e Tortora. Gli enti – lo ricordiamo – hanno chiesto l’ottemperanza della sentenza del Cds che annullava il decreto del commissario per il riordino della sanità calabrese che trasformò l’ospedale in Capt. La sentenza è del 20 dicembre 2016. I contenuti sono noti ora.

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Andrea Urbani (foto: CN24)

Andrea Urbani lo conosciamo già

Vale la pena ricordare che Andrea Urbani è fresco di nomina. Già, perché fino a qualche settimana fa era il subcommissario della Calabria. E lo era dal 2013. Lo è stato dunque nel periodo in cui su Praia a Mare la struttura commissariale ha preso importanti decisioni.

Un esempio. Lo era nel 2015 quando la sentenza 2968 del Cds aveva “dichiarato l’obbligo del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro del Ssr Calabria dal disavanzo finanziario di dare esecuzione al giudicato, tenendo conto delle argomentazioni esposte nei paragrafi n.2.5. e n.2.6 della sentenza n. 2576/2014”.

Tutti sappiamo come il commissario Scura abbia poi “dribblato” questo obbligo. Per la cronaca ricordiamo come le “argomentazioni” di cui parlava la sentenza di Palazzo Spada sono riferite al fatto che l’ospedale di Praia a Mare non doveva essere depotenziato per via del bacino che serviva (60mila abitanti residenziali). Un bacino aumentato in estate per via delle presenze turistiche. Che il più vicino pronto soccorso, quello di Cetraro, era troppo lontano, sia in termini di distanza che per i tempi percorrenza. Che l’ospedale era in attivo e che, anzi, attraeva emigrazione sanitaria dalle regioni vicine.

Torniamo alla promozione di Urbani. Va dato atto al Movimento 5 stelle di averlo detto per primo. Proprio all’atto dell’incarico al vertice della programmazione sanitaria. “Il nuovo incarico – citiamo il M5s da questo autorevole link – è incompatibile con il ruolo svolto in Calabria, a prescindere dalle dimissioni. Perché si ritroverà ad adottare decisioni su atti e attività riferibili alla propria gestione commissariale e ad avere una posizione di potenziale influenza sulle verifiche riguardanti il Piano di rientro”.

Insomma, a pensar male si fa peccato… e poi sapete bene come finisce questa massima, buona per ogni occasione.

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La poltrona di Urbani (foto: sito del Ministero della Salute)

Altri aspetti della sentenza

La sentenza – va detto – lascia uno spiraglio, poiché sin da ora concede a Urbani la facoltà di delegare il suo compito “ad un dirigente esperto in riordino di reti ospedaliere”. Anche qui, però abbiamo già visto a cosa ha condotto questa possibilità: la palla è tornata al Consiglio di Stato.

Stabilisce inoltre che l’onorario al nuovo commissario lo pagheranno i cittadini calabresi anche se nelle pagine del Consiglio di Stato c’è scritto Sistema sanitario regionale della Calabria.

Stabilisce ancora che è da annullare il “Dca n. 30/2016 (modificato dal DCA 5 luglio 2016, n.64), con il quale il commissario del Ssr (Scura), nell’adottare il nuovo Piano di riordino della rete ospedaliera e dell’emergenza inseriva l’ex P.O. di Praia a Mare, in quanto divenuto Capt, nella categoria delle Case della Salute”.

Insomma se l’ex ospedale non doveva diventare Capt, allora non può ora diventare Casa della salute. Una circostanza interpretativa su cui fare certamente leva per provare a riavere un ospedale.

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E infine, ricordiamo un punto fermo di questa vicenda che (quasi in solitaria, ndr) abbiamo sempre esposto da queste pagine.

Il Consiglio di Stato NON HA MAI ORDINATO LA RIAPERTURA DELL’OSPEDALE DI PRAIA A MARE. Ha sempre – ancora oggi – sostenuto la necessità che un commissario (questa volta Andrea Urbani, ndr) si ridetermini su cosa la struttura di Praia a Mare dovrà essere.

Certo, potrebbe anche dire che debba tornare ad essere un ospedale. Ma, in questo caso, i cittadini non si aspettino che ciò accada prima di alcuni anni. Riportare nella struttura di località Santo Stefano quanto sottratto in termini di attrezzatura e personale sarà operazione complessa.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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