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Ospedale Praia a Mare, ecco perché dovrebbe riaprire

Il parere dell’avvocato Giovanni Spataro. Buone le possibilità di una riapertura dell’ospedale di Praia a Mare se si leggono con attenzione le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato. Il quadro tratteggiato da Palazzo Spada appare estremamente chiaro.

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PRAIA A MARE – “È una decisione di estrema rilevanza e che impone, una volta per tutte, alla Regione Calabria e al commissario per l’attuazione del Piano di rientro di rivedere la trasformazione dell’ospedale di Praia a Mare. Lo stesso non può più essere identificato e strutturato come ospedale di distretto, o come Casa della salute. Le motivazioni del Consiglio di Stato sono estremamente chiare”.

A sostenerlo è Giovanni Spataro, uno degli avvocati che ha curato il ricorso al Cds sull’illegittima conversione dell’ospedale di Praia a Mare. Il ricorso – lo ricodiamo – è stato istruito dai comuni Di Praia a Mare e Tortora.

Il commento giunge all’indomani della pubblicazione della sentenza di Palazzo Spada che indica il nuovo commissario per l’applicazione della decisione. Come anticipato ieri, sarà Andrea Urbani a decidere cosa la struttura sanitaria dovrà essere.

Ma il parere del legale cosentino è che la speranza di un ritorno alla struttura ospedaliera vera e propria sia quanto meno auspicabile.

“Il Cds – spiega – ha annullato il decreto del commissario ad acta numero 30 del 2016 e successive modifiche. Si tratta dell’atto che riordinava la rete ospedaliera e dell’emergenza e che stabiliva per Praia a Mare il passaggio a Casa della salute. Ma proprio in merito a questo decreto, il Consiglio di Stato ha rilevato il richiamo ad un criterio organizzativo fissato dal famoso decreto del presidente della giunta regionale numero 18 del 2010.

Ovvero l’atto annullato per illegittimità da Palazzo Spada nella parte in cui stabiliva la conversione da ospedale in Capt. Il criterio organizzativo, di fondamentale importanza, stabilisce che debba esserci un ospedale per l’emergenza/urgenza di primo livello (Spoke) per ogni bacino d’utenza pari ad almeno 150mila abitanti. O per bacino inferiore se il tempo di accesso da un ospedale alla più vicina sede di Spoke superi i 60 minuti”.

Insomma, se la struttura di Praia a Mare non è uno Spoke, quindi un ospedale, viene meno questo principio. Se dunque si aggiunge che il Consiglio di Stato ha chiarito che non può essere né un Capt né una Casa della salute la discrezionalità del nuovo commissario nominato dovrebbe convergere verso la “soluzione ospedale”.

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Attualmente l’ex ospedale di Praia a Mare è classificato come casa della salute.

About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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