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Paola, smaltimento rifiuti: Perrotta e gli altri indagati dal Gip

Illecito smaltimento di rifiuti del mattatoio e del depuratore di Paola: l’ex sindaco Roberto Perrotta e gli altri 14 indagati davanti al giudice per le indagini preliminari il prossimo 22 marzo. Rinvio a giudizio o non luogo a procedere? La procura ha riformulato le accuse. Alcuni reati a rischio prescrizione.


PAOLA – Roberto Perrotta+14: gli indagati per illecito smaltimento di rifiuti a Paola dal Gip.

Il procedimento approderà davanti il giudice per le indagini preliminari il prossimo 22 marzo. La procura di Paola ha infatti riformulato le accuse relative ai capi di imputazione contestati a suo tempo all’ex sindaco di Paola e alle altre persone coinvolte.

Ma, a quanto pare, per alcuni indagati ci sono capi di imputazione che dovrebbero andare in prescrizione. Rimaniamo nel condizionale perché è il Gip che dovrà determinarsi. Un “intoppo” per il due volte primo cittadino che ha deciso di ricandidarsi a sindaco.

Particolare l’iter. L’eccezione preliminare sollevata dall’avvocato Francesco Scrivano nel corso del dibattimento in monocratico è stata accolta dal giudice Alfredo Cosenza. Il precedente giudice, D’Arco, aveva rinviato al presidente di sezione sostenendo che uno dei reati contestati non fosse di competenza di quella sede giudicante (in considerazione della pena prevista, ndr) e che quindi era necessaria un’udienza preliminare.

Il 22 marzo, quindi, il Gip dovrà optare tra il rinvio a giudizio o meno, o in alternativa per il non luogo a precedere per intervenuta prescrizione.

Le accuse

Il fascicolo penale è relativo allo smaltimento di rifiuti speciali provenienti dall’ex mattatoio comunale e di altri rifiuti del depuratore del comune di Paola.

Le accuse formulate sono: “In concorso tra loro, abbandonavano rifiuti speciali, segnatamente materiali inerti da demolizione con residui ferrosi, resti di lavorazione stradale in ambito dei lavori di demolizione del vecchio mattatoio, dei lavori di eliminazione dell’incrocio a raso semaforizzato in corrispondeva del bivio della statale 18 per il Santuario di San Francesco, nonché residui dei lavori di potenziamento del depuratore e collegamento fognario del lungomare allo stesso impianto.

Veniva occupato un sito dall’estensione di metri cubi 512 sul lungomare, in area demaniale. E veniva smaltito un quantitativo pari a metri cubi 368 di rifiuti speciali senza aver preventivamente chiesto ed ottenuto la prescritta autorizzazione rilasciata dall’autorità amministrativa competente in una regione per la quale è stato dichiarato lo stato di emergenza del settore dello smaltimento dei rifiuti”.

L’area occupata, abusivamente, era sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale.


About Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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