Operazione della guardia di finanza contro i furbetti del cartellino a Cosenza. 20 dipendenti pubblici indagati. Coinvolte l’azienda sanitaria provinciale e il comune di San Vincenzo La Costa. I dipendenti pubblici risultavano a lavoro ma invece si facevano gli affari propri.
COSENZA – Venti dipendenti pubblici dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e del Comune di San Vincenzo La Costa sono indagati dalla procura per truffa aggravata ad ente pubblico.
È l’esito di una operazione della guardia di finanza contro i cosiddetti furbetti del cartellino a Cosenza. In azione le fiamme gialle del comando provinciale coordinate nelle indagini dal procuratore Mario Spagnuolo. Su disposizione del il Giudice per le indagini preliminari sono state consegnate 12 misure cautelari personali.
I dipendenti pubblici sono accusati di essersi indebitamente assentati dal luogo di lavoro senza far risultare i periodi di assenza. I finanzieri li avrebbero ripresi con microtelecamere installate segretamente nei pressi dei dispositivi per la timbratura dei badge. I furbetti del cartellino sono stati anche pedinati per accertare dove andassero e cosa facessero invece di lavorare.
Furbetti del cartellino a Cosenza: 4 dipendenti dell’Asp
Sono quattro, un medico e alcuni infermieri – riferiscono le fiamme gialle cosentine – gli assenteisti individuati tra gli impiegati del Servizio cure domiciliari integrate dell’Asp di Cosenza.
Il medico avrebbe dovuto effettuare visite, appunto, a domicilio. Ma – è stato accertato – dopo aver timbrato il proprio cartellino si recava spesso in vista da parenti. Condotta simile a quella degli infermieri che avevano il compito di effettuare terapie domiciliari. Invece di lavorare sbrigavano faccende personali. In alcuni casi andavano al bar o al ristorante. Uno di loro, a turno, timbrava per tutti gli altri in modo che risultasse che tutti, invece, fossero al loro posto di lavoro.
“In alcune occasioni di entrata e uscita – riferiscono gli investigatori – nel corso della giornata gli impiegati fingevano di timbrare il proprio tesserino. Digitavano solo alcuni numeri, al fine, evidentemente, di dare l’impressione ai colleghi di aver ottemperato all’obbligo di marcatura”.
Il Gip di Cosenza ha disposto la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio presso l’azienda sanitaria per un anno.
Furbetti del cartellino a Cosenza: 16 impiegati comunali
Sono sedici gli indagati tra i dipendenti pubblici del Comune di San Vincenzo la Costa perché attestavano falsamente la lo presenza sul luogo di lavoro per poi allontanarsi. Per otto di essi il Giudice per le indagini preliminari ha disposto l’obbligo di presentarsi alle forze dell’ordine per due volte al giorno tutti i giorni lavorativi.
Nel municipio in questione l’attestazione della presenza al lavoro avviene tramite firma di ingresso ed uscita su un registro delle presenze cartaceo. Alcuni dipendenti svolgevano questa operazione anche per alcuni colleghi assenti che nel frattempo si dedicavano ad affari propri ricevendo però l’intera retribuzione giornaliera. Il tutto in danno dell’ente e, ovviamente, dei contribuenti generando oltretutto disservizi e rallentamento delle attività istituzionali.
“Attraverso indagini, pedinamenti, appostamenti e videoregistrazioni – spiegano i finanzieri – è emerso un quadro di diffusa inosservanza degli obblighi previsti per i dipendenti della pubblica amministrazione. In questo Comune questa tendenza è stata agevolata dall’assenza di un efficace sistema di controlli interni”.