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Demanio di Santa Maria del Cedro, la difesa del Summerday

Da parte nostra nessuna occupazione abusiva del demanio di Santa Maria del Cedro. Antonio Viceconte, l’amministratore del villaggio turistico Summerday risponde alle accuse mosse dal sindaco Ugo Vetere.

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SANTA MARIA DEL CEDRO – Dal 1993 ad oggi i responsabili del villaggio turistico Summerday sono stati assolti da tutte le accuse di occupazione abusiva del demanio di Santa Maria del Cedro.

Si difende così, oggi, Antonio Viceconte. L’amministratore della Cassiopea che gestisce la struttura ricettiva interviene e risponde alle accuse sollevate dal sindaco Ugo Vetere in un articolo da noi pubblicato una settimana fa.

Secondo il privato quelle accuse hanno provocato un “grave danno di immagine” all’impresa. Per le accuse di occupazione abusiva di demanio la Cassiopea si riserva di chiedere conto nelle aule giudiziarie. La stessa figura politica di Vetere è oggetto di attacchi.

Ricordiamo che il primo cittadino di Santa Maria del Cedro ha lamentato anche l’immobilismo della Procura della Repubblica di Paola. Circostanza per la quale ha informato l’antimafia calabrese.

Su tutti questi aspetti della vicenda la Cassiopea ci ha inviato un corposo documento contente precisazioni. Ve lo proponiamo in forma integrale.

demanio di Santa Maria del Cedro
Il demanio di Santa Maria del Cedro e il Summerday. (foto: Google Earth)

Demanio di Santa Maria del Cedro: nessuna occupazione abusiva

“Di fronte ad un sindaco che si scaglia apertamente contro la locale procura della Repubblica non c’è da stare sereni. Perché quando un organo che dovrebbe rappresentare un pezzo di Stato ne attacca un altro, quale è la magistratura, si va a minare il principio dell’indipendenza ed autonomia del potere giudiziario da quello politico, sul quale è incardinata gran parte della nostra Costituzione.

Se poi gli attacchi sono messi in atto col solo scopo di sollevare un polverone mediatico, inondando i media ed i social network del proprio livore nei confronti di giudici asseritamente sordi, diventa chiaro che la forza propulsiva di una violenza mediatica che poco si addice ad un primo cittadino non sia da ricercare in una scomposta sete di giustizia, ma in un più banale desiderio di notorietà, forse finalizzato a superare un momento di appannamento politico.

D’altronde, non è la prima volta che assistiamo a maldestri tentativi di giustificare fallimenti politici, professionali e personali vestendo i panni dell’impotente di turno, della vittima del sistema, abbandonata dalle istituzioni.

Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi, il sindaco di Santa Maria del Cedro ha lanciato un violentissimo attacco a mezzo stampa contro strutture turistiche operanti nel territorio da lui rappresentato, tra le quali il Summerday Village, denunciando presunte occupazioni abusive di terreni demaniali e lamentando il silenzio della Magistratura in relazione alle sue accuse.

Considerato il grave danno d’immagine che la nostra struttura turistica sta subendo a causa delle gravi affermazioni del sindaco di Santa Maria del Cedro, nei confronti del quale ci si riserva di intraprendere le più opportune azioni giudiziarie, ed al fine di offrire al lettore una versione il più possibile ancorata alla realtà degli accadimenti, riteniamo doveroso fornire alcune precisazioni.

Occorre innanzitutto rilevare che la Magistratura, lungi dal rimanere silente, è intervenuta a più riprese sulla vicenda e tutti i procedimenti giudiziari aventi ad oggetto una presunta occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo o patrimoniale dello Stato da parte del Villaggio turistico Summerday si sono conclusi con la formula assolutoria più ampia prevista dal codice di procedura penale.

La prima sentenza che è stata pronunciata nei confronti dei gestori del Summerday, ovvero la sentenza n.1, del 17 gennaio 1992, emessa dall’allora pretore di Scalea, ha dichiarato assolti gli imputati dai reati previsti dagli artt. 633, 632, 639 e 639 bis c.p. (invasione arbitraria di terreni ed edifici).

In termini analoghi si è altresì espressa la sentenza del tribunale penale di Paola, n.108 del 1993, depositata il 19 ottobre 1993.

L’insussistenza di un’occupazione abusiva è stata altresì riscontrata dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza dell’8 novembre 2006 con la quale è stata annullata senza rinvio l’ordinanza del tribunale del riesame di Cosenza del 27 febbraio 2006.

L’inesistenza di un’occupazione abusiva di suolo demaniale è stata nuovamente riscontrata dal tribunale penale di Paola, sezione distaccata di Scalea, che, mediante la sentenza n.2351/2011, depositata il 20 dicembre 2013, ha dichiarato assolti gli imputati dai reati loro ascritti.

Ed ancora, l’inesistenza di occupazione abusiva di suolo demaniale è stata infine accertata anche dalla sentenza n.2231/2013, emessa dal tribunale penale di Paola, sezione distaccata di Scalea, il 15 maggio 2013 e depositata il 27 giugno 2013, che ha mandato assolti tutti gli imputati, revocando il sequestro preventivo e ordinando la restituzione dei beni immobili sequestrati.

Da ultimo, l’insussistenza di un’occupazione abusiva di suolo demaniale è stata riscontrata anche in sede civile dal tribunale di Paola.

Il cancello e gli allacci

Altra singolarità riguarda la vicenda di un cancello abusivamente apposto sul terreno demaniale, della cui installazione si vorrebbe accusare il Summerday Village, nonostante lo stesso risulti collocato lungo un muro costruito dal Comune di Santa Maria del Cedro e sebbene per la sua rimozione lo stesso comune abbia emesso un’ordinanza contro ignoti.

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Un cancello era stato realizzato abusivamente sul demanio di Santa Maria del Cedro.

Ma non è tutto.

Nel diluvio mediatico scatenato dal sindaco di Santa Maria del Cedro si è anche affermato che il Villagio turistico Summerday opererebbe in assenza del certificato di agibilità, dell’autorizzazione all’allaccio alla rete fognaria comunale e dell’autorizzazione all’allaccio alla rete idrica comunale. (L’articolo in merito da noi pubblicato lo scorso 14 aprile 2017 in realtà non riporta queste circostanze precisate dal amministratore del Summerday. Per dovere di completezza, ndr)

Ebbene, per quanto concerne il certificato di agibilità si precisa che lo stesso è stato rilasciato dagli organi all’epoca competenti e con il parere favorevole proprio dell’allora ufficiale sanitario del Comune di Santa Maria del Cedro, Dott. Romeo Vetere, padre dell’attuale sindaco.

Più precisamente, i pareri in possesso della struttura turistica sono i seguenti: a) Nota prot. n.2182, del 23 maggio 1985, rilasciata dalla Regione Calabria – Assessorato al Turismo – Ente Provinciale per il Turismo di Cosenza la quale richiama il parere dell’Ufficio del Medico Provinciale di Cosenza rilasciato con fonogramma del 2 maggio 1985; b) certificato del 21 giugno 1985, prot. n.1683, con il quale il Medico Provinciale di Cosenza, Dott. Antonio De Prisco, ha comunicato quanto segue: “Con riferimento alla nota n.1433 del 13.3.1984 ed a seguito del fonogramma di pari numero del 2.5.1985, eseguiti i necessari accertamenti, si concede nulla osta dal lato igienico sanitario per l’apertura del Villaggio Turistico di che trattasi”; c) Nota prot. 2368, del 7 maggio 1985, della Regione Calabria – Assessorato al Turismo – indirizzata al Comune di Santa Maria del Cedro, dalla quale risulta l’esistenza del parere definitivo favorevole rilasciato dall’Ufficiale Sanitario del Comune di Santa Maria del Cedro prot. n.1244, dell’11 febbraio 1985; d) Certificato prot. n.1807, del 6 giugno 1986, rilasciato dal Capo Servizio di Igiene Pubblica, Dott. Giuseppe Ugo Grisolia, mediante il quale è stato espresso parere favorevole “a rilasciare il presente certificato di idoneità sanitaria, relativo al Villaggio denominato Summer Day, ubicato alla C.da Granata di S. Maria del Cedro (…)”; e) Parere favorevole espresso dall’Ufficiale Sanitario del Comune di Santa Maria del Cedro, Dott. Romeo Vetere, anch’esso richiamato nel predetto Certificato del Capo Servizio di Igiene Pubblica dell’USL N.1 di Cosenza. Tale certificazione, dunque, nel caso di specie, rende evidente la perfetta conformità igienico-sanitaria (che attualmente è stata appunto superata dal certificato di agibilità) del compendio immobiliare con insegna Summer Day.

L’autorizzazione all’allaccio e allo scarico nella rete fognante comunale, invece, è stata rilasciata dal Comune di Santa Maria del Cedro il 13 agosto 1998, con provvedimento prot. n.8271, aut. n.602.

Infine, per quanto concerne l’allaccio alla rete idrica comunale, contrariamente a quanto sostenuto dal sindaco di Santa Maria del Cedro, l’autorizzazione comunale risale addirittura al lontano 8 settembre 1983 ed è stata rilasciata a seguito di una domanda avanzata dalla Summerday l’11 aprile 1983.

La verità, per quanto ci riguarda, è nei documenti citati. Le opinioni le lasciamo a chi ci accusa. Da operatori del turismo – che durante la stagione estiva offriamo lavoro ad oltre 90 famiglie – ci permettiamo semplicemente di evidenziare che lo sviluppo di un territorio non si costruisce combattendo personali guerre mediatiche, ma coinvolgendo tutti gli attori e protagonisti del mondo economico ed istituzionale del territorio, affinché le strategie siano realmente condivise e partecipate, ancor più con riferimento ad un tema così delicato, che tante conseguenze ha sulle vite dei cittadini e delle imprese”.


About Pierina Ferraguto

Giornalista pubblicista dal 2013. Laureata in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza all'Università della Calabria. Dal 2006 al 2008 lavora come stagista nella redazione di Legnano de Il Giorno. In Calabria lavora con testate regionali di carta stampata e televisive.

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