L’amore ai tempi dei network. Si conoscono su Facebook e si mettono insieme, nonostante l’età e le resistenze della madre. Poi le minacce, le violenze e le denunce. Operazione dei carabinieri della compagnia di Scalea.
SCALEA – Lui ha 38 anni, lei appena 15.
Nonostante la differenza di età l’uomo la voleva a tutti i costi anche contro il suo volere e di quello della madre. E così per mesi si è reso protagonista di una serie di veri e propri atti persecutori. Minacciandola anche di morte.
Il Gip del tribunale di Paola ha emanato ieri ordinanza di non avvicinamento a una distanza inferiore di 50 metri dai luoghi frequentati dalla ragazza e dal domicilio. Ha ordinato inoltre il divieto di non comunicare con alcun mezzo (personale, telefonico o telematico) con la 15enne, nei confronti di G. T. ex fidanzato di lei, indagato per il reato di cyberstalking.
Tramite l’applicazione Whatsapp l’uomo inviava in maniera ripetuta e assillante video e foto pornografici. Ma non solo. Esplicitamente la minacciava di farle del male, di sfigurarla, di ucciderla. Le inviava anche la proprio immagine con un fucile imbracciato. In tal modo cagionava alla persona offesa un perdurante stato di ansia e di paura nonché un fondato timore che quell’uomo potesse davvero passare alle vie di fatto.
La 15enne mutava le sue abitudini di vita e si recava anche per una visita al pronto soccorso della clinica Tricarico Rosano di Belvedere Marittimo. Un vero e proprio incubo. Non contento minacciava anche la madre e la molestava. Scriveva anche a lei offendendola e dicendole che sarebbe arrivato fino a Scalea per riempirla di botte.
I particolari della vicenda
La storia è stata ricostruita attraverso la denuncia della mamma difesa dall’avvocato Emilio Perfetti del foro di Paola.
La relazione tra i due non era affatto condivisa dal genitore per via della differenza di età. Un amore sbocciato tra una canzone e l’altra. I due avevano fatto amicizia su Facebook e dopo qualche settimana uniti dalla passione per la musica avevano inciso insieme un pezzo. Durante la sua promozione si innamorano e decidono di stare insieme contro la volontà della madre.
Poi sono arrivate anche le botte. In una strada isolata di campagna nei pressi di San Giuseppe Vesuviano l’uomo dopo aver inveito contro mamma e figlia, si era armato di pistola e le aveva colpite con il calcio della stessa.
Sempre in Campania le due erano state investite dall’autovetture del 38enne. La minore era anche rimasta ricoverata sette giorni in ospedale. Quindi l’allontanamento tra i due e l’inizio di una lunga serie di minacce tramite telefonino.
Le indagini sono state istruite dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Paola Maria Francesca Cerchiara e condotte dai carabinieri della compagnia di Scalea guidati da Alberto Pinto.