Operazione Murales. Alessio Presta, 22 anni di Buonvicino, rimesso in libertà dal tribunale del riesame di Catanzaro. Il giovane era già passato dai domiciliari all’obbligo di firma. Era stato arrestato nella retata contro lo spaccio di droga sull’Alto Tirreno cosentino.

BUONVICINO – Alessio Presta, 22 anni di Buonvicino, torna in libertà.
Lo ha deciso di recente il tribunale del riesame di Catanzaro su istanza dell’avvocato Francesco Liserre. Il giudice ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di firma per il giovane arrestato nell’operazione Murales.
“Il tempo decorso dall’esecuzione della misura non custodiale – la tesi di Liserre – e il complessivo comportamento dell’indagato tenuto dall’inizio della cautela, non potevano considerarsi elementi muti ma valutabili positivamente in relazione alla sopravvenuta carenza di esigenze cautelari”.
In base a questa tesi una prima richiesta era stata rigettata con propria ordinanza dal Giudice per le indagini preliminari della Dda di Catanzaro. Il difensore dell’indagato aveva opposto ad essa appello cautelare, ottenendo quindi la revoca della misura cautelare al riesame.
Alessio Presta, detto Campanellino, era finito nell’operazione dei carabinieri della compagnia di Scalea contro lo spaccio di droga sull’Alto Tirreno cosentino. Murales, inizialmente coordinata dalla Procura della Repubblica di Paola, era passata successivamente sotto il controllo dell’antimafia.
I soggetti coinvolti, infatti – riferirono gli investigatori – avevano numerosi legami di amicizia e parentela con esponenti del potente clan di ‘ndrangheta dei Muto di Cetraro.
Murales smantellata dalle scarcerazioni
Presta è solo l’ultimo in ordine cronologico dei protagonisti della retata del dicembre 2016 a cui la giustizia ha ritenuto opportuno revocare o mitigare le misure cautelari. Il giovane è infatti passato dall’arresto, ai domiciliari, all’obbligo di firma e, adesso, alla libertà.
Nell’operazione Murales furono arrestate complessivamente 25 persone accusate, a vario titolo, di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, estorsione e detenzione illegale di armi. Gestivano lo spaccio di cocaina, hashish e marijuana sull’Alto Tirreno cosentino. Del gruppo facevano parte anche 6 donne.
