Sentenza di secondo grado nel processo Marlane. La corte d’appello di Catanzaro conferma le assoluzioni del processo di Paola. Respinti o non ammessi gli appelli della procura generale, dei comuni di Praia a Mare e Tortora e dei sindacati.
Oggi, la Corte di Appello di Catanzaro ha assolto gli imputati nel secondo grado del processo Marlane.
Per gli ex dirigenti della Marzotto e i quadri della fabbrica tessile Marlane di Praia a Mare erano rimaste in piedi le accuse di disastro ambientale e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
La corte era composta dal presidente Fabrizio Cosentino e dai consiglieri Francesca Garofalo e Adriana Pezzo. Le motivazioni saranno pubblicate tra 90 giorni.
Il dispositivo
I giudici hanno letto in aula il dispositivo della sentenza. La corte ha in definitiva confermato la sentenza di primo grado. Questo il dettaglio.
- I giudici hanno respinto l’appello del PM nei confronti di Antonio Favrin, Carlo Lomonaco e Attilio Rausse in ordine al reato di disastro ambientale. Inammissibilità, invece, in ordine al medesimo reato, per Pietro Marzotto, Silvano Storer, Jean De Jaegher, Lorenzo Bosetti e Vincenzo Benincasa.
- La corte ha dichiarato inammissibile l’appello del PM per il reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Di tanto erano accusati Pietro Marzotto, Silvano Storer, Antonio Favrin, Jean De Jaegher, Carlo Lomonaco, Attilio Rausse, Lorenzo Bosetti e Vicenzo Benincasa.
- Dichiarato inammissibile l’appello proposto dal Comune di Praia a Mare, sempre contro la sentenza di primo grado. Sentenza che era stata impugnata anche dal Comune di Tortora e da sigle sindacali nazionali e calabresi.
Reati prescritti e richieste
Il procuratore generale Salvatore Curcio aveva in definitiva chiesto la condanna per tre degli imputati. 4 anni di carcere per Antonio Fravin e 3 a testa per Carlo Lomonaco e Attilio Rausse in merito al reato di disastro ambientale.Ma ciò solo in riferimento a soli tre anni, gli ultimi in ordine cronologico, delle condotte contestate. Il periodo precedente è stato invece oggetto di prescrizione al pari degli altri reati.
Ricordiamo inoltre che il Comune di Praia a Mare aveva ritirato la sua costituzione parte civile. Ciò al termine della trattativa con la Marzotto dalla quale ha ottenuto la proprietà di parte della ex area industriale.