Loculi ridotti al lumicino al cimitero di Paola. Il caso: da 4 anni senza una tomba nonostante il pagamento del posto. 90 nuove nicchie di recente realizzazione non sono bastate. Nonostante tutto la gara per cedere la gestione a soggetti privati è ferma.
PAOLA – C’è chi ha perso un proprio caro quattro anni fa e nonostante i soldi sborsati non riesce ancora ad avere il loculo concordato.
Succede a Paola, dove si registra una forte emergenza loculi al cimitero. Sono molti i defunti seppelliti in maniera provvisoria. Colpa di una carenza di posti che, appena un anno e mezzo fa, ha indotto il comune a realizzare novanta nuove nicchie. Ma evidentemente non sono bastate.
Il nodo dell’affidamento a privato
Una soluzione sarebbe rappresentata dall’affidamento dell’area cimiteriale a un privato. In tal senso, durante la precedente amministrazione era stata indetta una gara.Il nuovo sindaco, subito dopo essersi insediato, l’ha però sospesa in autotutela. Il provvedimento del sindaco Roberto Perrotta non fa altro che aggravare una situazione già difficile. Non si comprende perché l’amministrazione comunale non abbia ancora fatto luce sulla questione. Di tempo ne è passato e pure parecchio per studiare la situazione.
Il progetto per la privatizzazione
Il progetto dell’ex giunta di privatizzare il cimitero prevedeva un appalto che contemplava in particolare la situazione di collasso. Era stato approvato uno studio di fattibilità per la gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria e la realizzazione di nuovi loculi. Interventi che si erano resi necessari per “le carenze e la necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria”.Non potendo ricorrere alle risorse di bilancio comunale si era pensato alla collaborazione di un operatore economico. Un privato con i requisiti tecnici, organizzativi, finanziari e gestionali idonei a occuparsi della manutenzione e della razionalizzazione degli spazi. In poche parole, della gestione dell’intero cimitero.
L’ex dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, Fabio Pavone, autore del relativo studio di fattibilità, aveva anche previsto la possibilità di un ricavo gestionale di 984mila euro in cinque anni.
Era stata anche prevista la modifica alle modalità di sepoltura con preferenza per sistemazioni in loculi rispetto alle inumazioni. Erano stati quindi ipotizzati tempi di mineralizzazione più rapidi, della durata massima di dieci anni.