Studentesse del liceo statale di Paola premiate a Lampedusa per un video – progetto sull’integrazione razziale. Letizia Bufanio, Maria Carmela Ianni, Claudia Santoro, Viviana Iulianello e Carmen Trenini accompagnate dalla docente Simona Sganga hanno rappresentato la Calabria. “La storia siamo noi” è il toccante video.
PAOLA – Integrazione, anche un gruppo di studenti del liceo scientifico statale di Paola tra i premiati a Lampedusa. Si tratta di cinque ragazze che hanno preso parte, guidate dalla docente Simona Sganga, al progetto del Miur sull’integrazione razziale e i diritti umani dal titolo “L’Europa inizia a Lampedusa”.
A partecipare allo stesso le scuole superiori italiane, austriache, francesi, spagnole e dell’isola di Malta. Le scuole vincitrici sono state in totale 35.
A rappresentare la Calabria il liceo scientifico paolano, di cui è dirigente Anna Filice, con le alunne Letizia Bufanio, Maria Carmela Ianni, Claudia Santoro, Viviana Iulianello e Carmen Trenini. La scuola ha presentato due progetti e ha vinto con il toccante video “La storia siamo noi”.
La manifestazione con i vincitori si è tenuta a Lampedusa dal 30 settembre al 3 ottobre scorso. Una data, quest’ultima, non casuale. Quel giorno, nel 2013, si verificò un terribile naufragio nel quale sono decedute 368 persone.
Alla cerimonia si è registrata la presenza del presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, del ministro della Cultura, Dario Franceschini, e del ministro dell’Interno, Marco Minniti. Presenti anche alcuni superstiti che hanno raccontato la tragedia in mare, nonché tutte le più importanti organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children e Emergency.
La soddisfazione del liceo di Paola
Soddisfazione per il risultato conseguito a Lampedusa è stata espressa da rappresentanti dell’istituto superiore paolano. Oltre che, ovviamente, dalle dirette interessate che hanno partecipato alla cerimonia.“Una partecipazione, la nostra – ha spiegato Simona Sganga – fortemente voluta perché siamo consapevoli che la costruzione di un’Europa che riesca ad accogliere inizi tra i banchi di scuola”.
Per gli studenti il momento più toccante è stato il faccia a faccia con i superstiti. “Porteremo sempre nel cuore le loro parole e i loro sguardi persi nel vuoto”.
Le ragazze hanno così concluso: “Rimane nostro compito quello di testimoniare la realtà, costruire memoria e continuare a seminare il valore dell’integrazione per fare della scuola un laboratorio di vita”.
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