Reddito minimo di inserimento: 33 cittadini di Lauria iniziano le attività sociali, di polizia municipale e lavori pubblici. Il progetto coinvolge 3mila 800 persone in tutta la Basilicata, tra le prime regioni a dotarsi di questo strumento per attenuare la povertà.
LAURIA – Il Comune di Lauria ha avviato i progetti di Reddito minimo di inserimento.
Sono 33 i beneficiari della misura di sostegno sociale. Per loro sono in programma mansioni che vanno da 5 ad un massimo di 6 ore al giorno, per 4 o 5 giorni a settimana. Le variazioni dipendono dai componenti del nucleo familiare e dall’Isee.
Il programma è stato istituito in Basilicata con una legge del 2014, ma è ufficialmente partito lo scorso agosto. Coinvolge l’Agenzia regionale per il lavoro e le transizioni nella vita attiva (Lab) che stringe convenzioni con i comuni.
Sono circa 3mila 800 in tutta la regione i beneficiari, 3mila 100 nella categoria A e 730 nella B. Le indennità saranno erogate attraverso una carta prepagata fornita dall’ente regionale. I coinvolti si occuperanno di attività formative. L’obbiettivo è attenuare la povertà creando lavoro.
Il commento del sindaco di Lauria
“Siamo tra i primi comuni – commenta Angelo Lamboglia, sindaco di Lauria – a far partire questo esperimento. È un risultato importante. Lo strumento è pensato per dare una boccata di ossigeno a chi vive condizioni di difficoltà, consentendo a queste famiglie di avere un minimo di reddito.Ma – ha proseguito – è anche una sfida notevole che potrà incidere positivamente nella vita della nostra comunità. Si tratta infatti di risorse che saranno impiegate per realizzare piccoli interventi di pubblica utilità, oggi preclusi all’ente. I progetti che saranno portati avanti sono inquadrati a sostegno della polizia municipale, dei lavori pubblici e del sociale.
Avremo quindi alcune unità in più per coadiuvare la macchina comunale nello svolgimento delle operazioni di ordinaria amministrazione. Nello stesso tempo avremo un gruppo di persone dotate di un minimo di autonomia economica in grado di ricostruire, attraverso questa esperienza, la propria posizione lavorativa”.