Acquisire il castello all’asta di Belvedere Marittimo: partenariato pubblico-privato, raccolta fondi o mutuo. I gruppi di minoranza vogliono discutere queste tre strade praticabili in un consiglio comunale ad hoc.

BELVEDERE MARITTIMO – Castello Aragonese di Belvedere Marittimo all’asta: le opposizioni vogliono un confronto.
A questo scopo i consiglieri Daniela Tribuzio e Gianluca Bencardino (Ora), Francesca Ugolino (Pd – Belvederecambiaverso), Vincenzo Carrozzino (Rinascimento), chiedono la convocazione di un consiglio comunale.
Al centro della discussione il simbolo di Belvedere Marittimo, che è all’asta per due terzi, e le possibili soluzioni per acquisirlo invece al patrimonio comunale. Il tutto allo scopo di valorizzarlo per le sue implicazioni nell’ambito culturale e, soprattutto, turistico.
Secondo la minoranza bisogna accelerare per “avviare i procedimenti amministrativi funzionali al reperimento dei fondi necessari a garantire la relativa copertura finanziaria”.
L’accento è posto anche sul diritto di prelazione che spetta al Comune di Belvedere Marittimo.
Tre strade
Sono almeno tre le strade da percorrere – spiegano dall’opposizione – per raggiungere l’obbiettivo. Un partenariato pubblico-privato, una raccolta fondi con detrazione fiscale a cura di un’associazione o comitato cittadino, un mutuo con la Cassa depositi e prestiti.
Quanto al capitolo “valorizzazione e tutela”, secondo i gruppi di minoranza si dovrebbe ricorrere a capitali privati, intercettando la tendenza agli investimenti culturali per ottenere in cambio agevolazioni fiscali (sponsorizzazione, Art bonus, accordi con le fondazioni bancarie).
