Studenti ed insegnanti di un liceo di Copenaghen a Scalea per studiarne il patrimonio culturale ed naturalistico. Le impressioni di un gruppo di “animatori digitali” del Tirreno cosentino protagonisti di un viaggio – formazione in Danimarca.

SCALEA – Quarantanove studenti e quattro docenti dell’Ørestad Gymnasium di Copenaghen saranno a Scalea nel marzo 2018 nell’ambito dalla collaborazione intrapresa con il locale liceo Pietro Metastasio.
L’intento è quello di studiare da vicino il patrimonio artistico, culturale e naturalistico della cittadina altotirrenica per poi progettare soluzioni strategiche di valorizzazione e rilancio economico.
A renderlo noto è il gruppo di professori del Metastasio freschi di ritorno dalla Danimarca per la seconda esperienza di apprendimento delle tecniche didattiche danesi.
Il tutto grazie al progetto Digital in EU, promosso dall’Ufficio scolastico regionale della Calabria, nell’ambito della mobilità Erasmus+.
Una iniziativa ideata per la formazione dei cosiddetti animatori digitali, ovvero i docenti investiti del compito di esplorare, grazie allo scambio con altre realtà europee, nuove possibilità per l’innovazione didattica delle scuole italiane.

L’insegnamento in Danimarca
L’Ørestad di Copenaghen, è ritenuto un liceo modello nell’ambito didattico internazionale grazie soprattutto alla digitalizzazione completa del processo formativo che coinvolge studenti, insegnanti e amministrazione.L’istruzione è impartita tanto all’aperto quanto al chiuso, ma sempre ponendo al centro lo studente e bilanciando l’innovazione con il rispetto degli elementi culturali originari.
Soddisfatta la delegazione del Metastasio che fa sapere di ambire a importare nel sistema nostrano elementi osservati in Danimarca e ritenuti utili per elevare il grado di formazione di insegnanti e studenti. Tra questi: la digitalizzazione, la flessibilità, l’organizzazione e il bilanciamento innovazione – tradizione.

“Il sistema scolastico italiano – commentano – che ha dalla sua tradizione e la preparazione dei professionisti della formazione, potrebbe senz’altro consentire di raggiungere questi obiettivi, ma è necessaria anche una politica lungimirante che sappia ascoltare ed abbia il coraggio di investire per proporre innovazione”.