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Ambiente, tartarughe caretta caretta morte in spiaggia

Almeno 5 esemplari di tartaruga marina caretta caretta spiaggiati morti sulle spiagge del Tirreno cosentino. In alcuni casi avevano ami conficcati in gola. Forse una “assurda coincidenza”.

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SCALEA – Sono almeno 5 le tartarughe marine caretta caretta ritrovate morte di recente sulle spiagge del Tirreno cosentino.

Le mareggiate del fine settimana scorso hanno restituito i corpi di questi esemplari lungo la costa, in un tratto che va da Scalea a San Lucido.

In almeno tre di questi casi è stato accertato che l’animale privo di vita presentava un amo da pesca conficcato in gola e ancora collegato alla lenza.

Una vicenda che impressiona se si tiene conto dell’area geografica tutto sommato ristretta, circa 100 chilometri di costa, e allo spazio temporale in cui si sono verificati i ritrovamenti, poco più di 48 ore.

Cosa uccide le tartarughe?

Per il momento l’ipotesi più accreditata è quella della “assurda coincidenza”.

Secondo persone esperte, non è raro che le tartarughe marine si feriscano tentando di mangiare le esche dei palangari. Si tratta di attrezzi da pesca molto utilizzati dai pescatori e costituiti da un sistema esteso di cavi, lenze e ami.

Le stesse fonti riferiscono che, solitamente, una tartaruga marina che si ferisce con l’amo di un palangaro muore in seguito per asfissia dovuta all’ingerimento della lenza. Non è comunque detto che i decessi delle tartarughe si siano verificati in zona poiché potrebbero essere trasportati dalle correnti e poi siano arrivati sulle spiagge a causa delle mareggiate.

Questo il quadro delle segnalazioni.

La prima tartaruga marina morta in ordine cronologico è stata segnalata venerdì 15 dicembre nel tratto di spiaggia tra Santa Maria del Cedro e Grisolia.

Il giorno successivo due esemplari sono stati ritrovati da passanti a Scalea, a Paola e a San Lucido. Domenica 17 dicembre, a Belvedere Marittimo, l’ultimo rinvenimento.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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