“Non si può restare senza intervenire” dice il sindaco Lamboglia. Il comune colpito duro a ogni mareggiata. Un balneare: “Serve una scogliera”.

TORTORA – “Ad ogni mareggiata ci ricordiamo del problema dell’erosione costiera. Passato il maltempo però nulla cambia. Non si può andare oltre. La Regione Calabria dovrebbe assumere misure risolutive. Non è pensabile non intervenire”.
Lo dice il sindaco di Tortora, Pasquale Lamboglia, rilanciando un tema stringente per la cittadina tirrenica che, però, negli anni pare essere stato via via accantonato.
Dopo i molti interventi degli anni passati, proprio a novembre scorso, lo stesso Lamboglia richiamava l’attenzione della Regione Calabria sulla progettazione in essere e sulla tipologia di interventi da adottare.
“Riteniamo sia necessario – ha detto Lamboglia – effettuare un nuovo ripascimento e proteggerlo con delle barriere soffolte, che sono opere meno invasive rispetto ai cosiddetti ‘Pennelli‘. Per capirci, quelli che sono stati fatti in posti come San Lucido, e abbiamo visto, purtroppo, quali siano stati i risultati.
Le barriere soffolte sono da preferire – ha poi aggiunto – perché garantirebbero anche il flusso di materiale verso Praia a Mare”.

Erosione costiera, la posizione di un balneare
Le ultime ore sono state di tribolazione per gli imprenditori balneari del territorio per via del maltempo e della mareggiata abbattutasi sul territorio dell’Alto Tirreno cosentino. Maltempo che ha comunque fatto sentire il suo peso anche nella vicina Maratea, Perla del Tirreno,
“I vecchi interventi di ripascimento – sostiene un imprenditore balneare – hanno tenuto per un po di anni. È forse arrivato il momento di passare a interventi definitivi, anche se invasivi. Senza una ‘scogliera’ non si salva la spiaggia e senza l’arenile Tortora muore, fallisce. Che la regione ci aiuti. Chi ha le carte in mano le giochi e chieda la nostra presenza davanti agli uffici competenti. Non possiamo più aspettare”.

CarO Claudio la tua rabbia è giustificata, ma nonostante i decenni stiamo ancora dietro ad un’unica mente pensante, un’unica soluzione possibile, e che miseria, ma è mai possibile che dopo anni non si pensi di cambiare il medico? le cure fornite ad oggi dimostrano che manco la febbre gli è passata al nostro arenile, ormai siamo messi veramente male, dappertutto tentano soluzione del tipo scogliera, per attutire la forza dei marosi, non piacciono, proviamo, perché stiamo parlando di opere che si possono rimuovere, spostare in avanti negli anni per recuperare spiaggia, farle scomparire sotto il livello del mare e d’estate, visto che non abbiamo scogli potrebbero costituire momenti per lasciarsi andare ad una nuotata più ardita, tanto prima o poi la scogliera la raggiungiamo.