Succede a Tortora, Guardia Piemontese, Scalea, Verbicaro, Grisolia, Buonvicino, Belvedere Marittimo e Cetraro. Lavoratori precari aderiscono allo stato di agitazione proclamato dai sindacati.

TORTORA – Ci sono anche molti comuni del Tirreno cosentino nei quali si sta svolgendo lo stato di agitazione dei lavoratori Lsu-Lpu proclamato dai sindacati.
Tra questi Scalea, Guardia Piemontese, Verbicaro, Grisolia, Buonvicino, Belvedere Marittimo, Cetraro e Tortora. In quest’ultimo comune, ad esempio, 15 lavoratori si sono costituiti in assemblea permanente bloccando i servizi di primaria importanza da essi erogati.
Ciò avviene anche in molti altri comuni calabresi. Tra questi, Cirò, Laino Borgo, Benestare, Polistena, Trebisacce, Curinga, Cropalati, Pianopoli, Cariati, Rosarno, San Marco Argentano, Mongrassano, Torano Castello, Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, Castiglione Cosentino, San Giovanni in Fiore, Casali del Manco, Rovito, Celico, Lappano , Rogliano, Malito, Carolei, Bocchigliero, Longobucco, Roseto Capo Spulico.
Si protesta così, dopo che la commissione Bilancio ha bocciato l’emendamento della minoranza per il finanziamento degli Lsu-Lpu della Calabria. Secondo dati forniti dalla Cgil, “4 mila 500 famiglie sono prive di futuro”.
I sindaci o i commissari prefettizi dove presenti, hanno inviato alle prefetture di competenza le note per avvertire del disagio. In quasi tutti i casi, come a Tortora, le amministrazioni comunali hanno solidarizzato con i protestanti.
Nelle ore scorse, a Lamezia Terme, i sindacati hanno incontrato il ministro per il Sud, Barbara Lezzi che ha preso impegni per la stabilizzazione di Lsu e Lpu. I presidi, dunque, resteranno attivi fino a che alle parole non seguiranno i fatti.
